Noury: “Seguite l’esempio di Augias, riconsegnate la Legion d’onore alla Francia”
Top

Noury: “Seguite l’esempio di Augias, riconsegnate la Legion d’onore alla Francia”

L’iniziativa di Globalist trova il favore dello storico portavoce di Amnesty International Italia.

Macron e Al Sisi
Macron e Al Sisi
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

13 Dicembre 2020 - 20.33


ATF

 

Seguite l’esempio di Corrado Augias. Restituite la Legion d’onore. Un invito rivolto in primo luogo a coloro che sono o sono stati importanti dirigenti e punti di riferimento del campo progressista e di sinistra: Bonino, D’Alema, Enrico Letta, Fassino, Franceschini, Prodi, Veltroni. E ancora: il sindaco di Milano, Sala, e l’europarlamentare Giuliano Pisapia. L’iniziativa di Globalist trova il favore di Riccardo Noury, storico portavoce di Amnesty International Italia.

“L’assassinio di Giulio Regeni rappresenta per noi italiani una sanguinosa ferita e un insulto, mi sarei aspettato dal presidente Macron un gesto di comprensione se non di fratellanza, anche in nome di quell’Europa che – insieme – stiamo così faticosamente cercando di costruire. Non voglio sembrare più ingenuo di quanto non sia. Conosco abbastanza i meccanismi degli affari e della diplomazia – però so anche che esiste una misura, me la faccia ripetere con le parole del poeta latino Orazio: Sunt certi denique fines, quo ultra citraque nequit consistere rectum. Credo che in questo caso la misura del giusto sia stata superata, anzi oltraggiata. Con profondo rincrescimento”. E’ la lettera indirizzata all’Ambasciatore della Francia da Corrado Augias, che motiva la sua decisione di riconsegnare la Legion d’onore della quale era stato insignito. Globalist ha rivolto un appello a quelle personalità politiche democratiche, progressiste, di sinistra che hanno ricevuto quell’attestato perché seguano l’esempio di Corrado Augias. Cosa ne pensi?

Auspico che nel rispetto delle norme sul divieto di assembramenti, ci sia nei prossimi giorni una ordinata fila davanti all’Ambasciata francese per restituire la Legione al merito.

La diplomazia non è soltanto quella degli Stati e dei Governi, ma è anche quella dei gesti individuali, dell’assunzione di responsabilità che non può essere delegata. Visto che tra i tanti che hanno ricevuto questa onoreficenza vi sono importanti personalità del mondo politico progressista e di sinistra, non credi che vi sia un problema di coerenza nei loro comportamenti, anche simbolici?

Come prima cosa, va detto che la diplomazia diffusa prevede gesti da parte di personalità del mondo della cultura, della politica. In questo senso, tutti coloro che, coerentemente, vorranno accompagnare il gesto di Augias, riceveranno da parte nostra un grande apprezzamento. E’ chiaro che in un periodo come questo, in cui in Egitto stiamo assistendo a un picco repressivo, occorrerebbero gesti coerenti nella denuncia di quel sistema repressivo, tra i quali anche dare seguito a quanto ha deciso di fare Augias.

Farlo non soltanto per onorare la memoria di Giulio Regeni e sostenere la battaglia intrapresa dai famigliari e da associazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty, per ottenere finalmente verità e giustizia su quel delitto di Stato, ma anche per la vicenda drammatica che riguarda Patrick Zaki.

Restituire la Legione al merito sarebbe anche un modo tangibile per affermare ciò che noi sosteniamo da tempo, vale a dire che quella di Patrick non è una vicenda egiziana e basta, ma è anche una vicenda italiana, quella di uno studente che ha voluto lasciarsi alle spalle quel sistema repressivo per cercare il futuro in Europa, iscrivendosi a un master prestigiosissimo dell’Università di Bologna. Quindi è una storia anche europea e anche italiana.

Paola e Claudio Regeni hanno sempre sostenuto che Giulio non solo per il suo passaporto ma soprattutto per la sua concezione della vita, dei principi e dei valori che lo hanno accompagnato fino all’ultimo dei suoi giorni, è stato un cittadino europeo. In questa vicenda, l’Europa che figura sta facendo?

Le parole e i gesti di Macron hanno scritto l’epitaffio sulla tomba dell’impegno europeo per i diritti umani. Quelli del presidente francese, a differenza di quello di Corrado Augias,  sono i gesti che non dovrebbero mai essere imitati.

Native

Articoli correlati