Morto Giuseppe Zaccaria, svelò per primo a mondo gli stupri etnici in Bosnia
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Morto Giuseppe Zaccaria, svelò per primo a mondo gli stupri etnici in Bosnia

Per trent'anni inviato per il quotidiano "La Stampa" e grande conoscitore ed esperto dei Balcani si è spento a Belgrado dove era ricoverato da alcune settimane in gravi condizioni

Giuseppe Zaccaria
Giuseppe Zaccaria
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12 Aprile 2020 - 16.45


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Lutto nel mondo del giornalismo: il giornalista Giuseppe Zaccaria, per trent’anni inviato per il quotidiano “La Stampa” e grande conoscitore ed esperto dei Balcani, cronista di spicco dal fronte della guerra in Bosnia Erzegovina, è morto oggi in un ospedale di Belgrado dove era ricoverato da alcune settimane in gravi condizioni. Aveva 69 anni. Da anni viveva tra Serbia e Italia.

Era nato a Bari il 18 novembre 1950 e dopo la laureato in giurisprudenza aveva intrapreso la carriera giornalistica.
Nel 1994 Zaccaria aveva vinto il Premio Hemingway per il giornalismo “per aver svelato per primo al mondo lo stupro etnico in Bosnia”, come recitava la motivazione riguardo alle sue cronache del 1993. I suoi reportage sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia sono stati assunti quali fonte di prova dal Tribunale internazionale dell’Aja contro i crimini di guerra, di cui è stato poi collaboratore.
Come inviato per l’estero del quotidiano “La Stampa”, Zaccaria ha seguito, fra l’altro, oltre alle guerre nei Balcani, la caduta del regime comunista di Nicolae Ceausescu in Romania nel dicembre 1989, la guerra del Golfo, le rivolte in Indonesia e il conflitto a Timor Est. E’ stato anche in Ungheria, Bulgaria, Cecoslovacchia e Polonia dopo la caduta del Muro di Berlino a Gerusalemme durante l’Intifada. E’ stato insignito nel 2000 del Premio “Saint Vincent” dal presidente della Repubblica. Più di recente è stato portavoce di Fiat Serbia a Belgrado.
E’ autore dei libri “Noi, criminali di guerra. Storie vere della ex Jugoslavia” (Dalai Editore, 2008) e “”Mira Markovic: memorie di una strega rossa. 40 anni di passione e potere a fianco di Slobodan Milosevic” (Zambon Editore, 2005).

 

Giuseppe Zaccaria, oltre ad essere un grande giornalista, era un nostro amico. Aveva collaborato con Globalist nei primi anni testata raccontando in maniera puntuale ciò che accadeva nei tormentati Balcani.

Il nostro affettuoso abbraccio ai suoi cari.

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