Il Piano di ristrutturazione presentato dall’Ansa rischia di decretare la fine della principale agenzia di stampa italiana. Il ridimensionamento dell’organico redazionale avrà infatti effetti negativi sul prodotto assicurato quotidianamente.
A lanciare l’allarme sono stati Federazione nazionale della Stampa e Comitato di redazione dell’Ansa, nel corso di un’audizione nella commissione Lavoro del Senato. Presenti, per la Fnsi, il segretario generale Raffaele Lorusso e il direttore Giancarlo Tartaglia; per il Comitato di redazione dell’Ansa, Paolo Rubino, Domenico Trovato e Fabrizio Cassinelli.
Previsti 65 esuberiIl Piano presentato dall’azienda – è stato sottolineato – prevede l’esubero di 65 giornalisti. Queste possibili uscite andrebbero ad aggiungersi a quelle già verificatesi con i precedenti piani di ristrutturazione, nel 2008 e nel 2011. Secondo il sindacato, tutto questo è inaccettabile perché mette in discussione la specificità e la qualità dell’informazione di servizio da sempre assicurata dall’Ansa. È chiaro, infatti, che anche la sola sottoscrizione di un contratto di solidarietà, che comporterebbe una riduzione delle presenze giornaliere dei giornalisti, si tradurrebbe in un sostanziale ridimensionamento dell’attività sia a livello centrale sia a livello periferico.
Non va infatti dimenticato – hanno sottolineato i rappresentanti del sindacato dei giornalisti – che l’Ansa assicura la copertura pressoché totale dei lavori delle Camere e del Governo, oltre che delle attività dei governi locali e dei fatti di cronaca. Senza dimenticare, ovviamente, l’attività essenziale svolta nelle sedi estere.
“Il Governo scenda in campo”Di qui, l’auspicio che Governo e Parlamento sappiano mettere in campo provvedimenti e strumenti adeguati per consentire alle agenzie di stampa e al comparto dell’editoria nel suo complesso di superare una fase di depressione che dura da troppo tempo, rimuovendo anche quelle che appaiono storture e criticità del sistema. Fnsi e Cdr hanno inoltre ribadito la disponibilità al confronto con l’editore dell’Ansa, in una prospettiva che, oltre al risanamento dei conti, punti inevitabilmente anche sul rilancio della testata.