Dormire troppo o troppo poco aumenta il rischio di demenza e ictus: lo studio della Yale School of Medicine

Uno studio della Yale School of Medicine, condotto da Santiago Clocchiatti-Tuozzo, sostiene che un eccessiva quantità di sonno e ugualmente un'esigua, potrebbero causare cambiamenti nel cervello

Dormire troppo o troppo poco aumenta il rischio di demenza e ictus: lo studio della Yale School of Medicine
Preroll AMP

globalist Modifica articolo

1 Febbraio 2024 - 11.49


ATF AMP

Uno studio della Yale School of Medicine, condotto da Santiago Clocchiatti-Tuozzo, sostiene che un eccessiva quantità di sonno e ugualmente un’esigua, potrebbero causare cambiamenti nel cervello che aumentano il rischio di ictus e demenza.

Top Right AMP

E’ lo stesso Clocchiatti-Tuozzo ha spiegare quanto scoperto. «Condizioni come ictus o demenza sono il risultato finale di un lungo processo che termina tragicamente. Vogliamo imparare come prevenire questi processi prima che accadano».

Il team della Yale ha esaminato immagini cerebrali di circa 40.000 partecipanti sani di mezza età per valutare come le abitudini del sonno possano influenzare due misure della salute cerebrale: le cosiddette «iperintensità della sostanza bianca», che sono lesioni indicative dell’l’invecchiamento cerebrale, e l’anisotropia frazionaria, che misura la funzionalità dei collegamenti tra neuroni, gli assoni. Maggiori lesioni della materia bianca, e minore anisotropia frazionaria sono legate a un aumento del rischio di ictus e demenza.

Dynamic 1 AMP

I ricercatori hanno scoperto che rispetto al sonno ottimale (7-9 ore a notte), i partecipanti che dormivano meno avevano un rischio maggiore di presenza di lesioni per di più con un volume maggiore, e una minore funzionalità degli assoni. Coloro che invece dormivano troppo (più di 9 ore a notte) presentavano una funzione degli assoni inferiore e a un volume maggiore di lesioni della materia bianca.

«Ciò aggiunge alle crescenti prove che il sonno è un pilastro fondamentale per la salute del cervello. Fornisce anche prove che ci aiutano a capire come la durata del sonno può essere un fattore di rischio modificabile per la salute cerebrale in età avanzata».

FloorAD AMP
Exit mobile version