Covid, il virologo critica la procura di Bergamo: "Nel febbraio 2020 non c'erano evidenze scientifiche"

Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa sull'inchiesta della procura di Bergamo spiega che nel 2020 non c'erano evidenze scientifiche

Covid, il virologo critica la procura di Bergamo: "Nel febbraio 2020 non c'erano evidenze scientifiche"
Il virologo Mauro Pistello
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4 Marzo 2023 - 12.41


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Per molti è una inchiesta fatta con il senno di poi. Ma bisognerebbe tornare all’inizio della pandemia quando la comunità scientifica internazionale brancolava nel buio.

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 L’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid in Val Seriana, «guarda il dito ma non la luna». Così Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’azienda ospedaliera universitaria di Pisa, vicepresidente della Società italiana di microbiologia.

«I colleghi del primo Cts avranno anche commesso degli errori ma a febbraio 2020 non c’erano evidenze scientifiche che potessero aiutare a non commetterli – osserva il virologo – Un virus nuovo che ha colpito l’Italia prima di tutti gli altri paesi in Ue. Non avevamo mezzi per lo screening, non c’erano reagenti, tamponi e chiaramente farmaci».

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«Un nostro studio, ancora in fase di lavoro, sembra dimostrare che casi di Sars-CoV-2 c’erano già in Italia nell’autunno 2019. Ma questo – conclude il virologo – lo stiamo analizzando ora, dopo tre anni. Se sono stati fatti errori non vedo nessun dolo o trascuratezza».

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