Miopia e salute visiva, facciamo il punto

Tanto tempo passato davanti a schermi di computer e smartphone ha una conseguenza: la miopia. Non si tratta solo della miopia tra i bambini. Gli adulti non sono certo immuni.

Miopia e salute visiva, facciamo il punto
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10 Novembre 2022 - 10.56


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La parola “epidemia” è stata la parola chiave degli ultimi anni ed è sempre più usata per definire problemi di salute e di benessere che non riguardano il Covid-19. 

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Senza dubbio, le conseguenze del Coronavirus sono state molteplici. Ci sono industrie che sono cresciute, come lo shopping online grazie al lavoro di imprese come un’agenzia SEO ecommerce. Così come ci sono settori che ne hanno risentito, come l’industria del turismo italiana.

Ma non sono solo le industrie ad aver sentito le conseguenze del Covid. Anche la salute degli italiani ne risente. Nello specifico, gli occhi. Infatti, tanto tempo passato davanti a schermi di computer e smartphone ha una conseguenza: la miopia. Non si tratta solo della miopia tra i bambini. Gli adulti non sono certo immuni. Tanto che, secondo un recente studio, l’80% degli italiani soffrirà di questo difetto della vista entro il 2050. 

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Gli esperti del settore la definiscono una vera e propria “epidemia,” cioè una diffusione rapida di una malalattia o, in questo caso, di un difetto visivo che non permette di vedere bene da lontano. Secondo le ricerche di medici e non solo, entro il 2050 oltre metà della popolazione mondiale soffrirà di miopia, quasi 5 miliardi di persone. La popolazione più a rischio è quella dei giovani e quelle femminile, secondo una ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Infatti, già il 12% dei bambini tra i 9 e i 12 anni soffre di miopia, un aumento del 18% in 15 anni. 

Nonostante la miopia sia anche (in parte) genetica, con 25 geni che possono promuovere lo sviluppo di questo difetto visivo, altre cause sono nell’uso dei dispositivi elettroncii e di luoghi troppo bui. Più aria aperta e meno cellulare, questo è il consiglio degli esperti. 

Però, i difetti della vista riguardano tutta la popolazione. Per questo è nata la Fondazione OneSight, dedicata ai settori più fragili. Con oltre 2,7 miliardi di cittadini nel mondo che soffrono di problemi della vista non curati, la missione di questo ente è eliminare questi difetti perchè la vista è un diritto. In Italia, la Fondazione ha proposto visite oculistiche gratuite in occasione delle “Giornate della Vista 2022 – 2023” in 12 città della penisola. Nata nel 2013, questa Fondazione ha già fornito occhiali a più di 50 milioni di persone che vivono in aree difficili. 

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Ad aiutare chi soffre di difetti della vista c’è anche la chirurgia refrattiva, cioè quella mirata a correggere i disturbi visivi. Sempre meno invasiva e più efficace, questo tipo di chirurgia fa affidamento alla tecnologia moderna che dà precisione a processi delicati. Le tecniche laser continuano ad essere tra le più usate dagli specialisti del settore perchè sono indolore e veloci, anche nel tempo di guarigione. Nella chirurgia refrattiva moderna ci sono anche trattamenti come la FemtoLASIK che permette di creare un flap corneale senza contatto.

Ma, se il campo dell’oculistica è sempre più innovativo, è vero che in Italia un semplice intervento di cataratta può attendere fino a tre anni se si decide di fare ricorso al servizio pubblico di sanità. L’ha rivelato una ricerca della Società Oftalmologica italiana (SOI) che lancia l’allarme. Entro il 2030, in Italia il numero di persone cieche o ipovedenti potrebbe raddoppiare. E 3 milioni di italiani rischiano di cadere vittime di malattie come il glaucoma.

Tempi di attesa lunghi nel settore pubblico, generazioni giovani a rischio e tecnologie innovative. Il panorama dell’industria oculistica in Italia è un mix di paradossi. Ma inizia tutto dalle prevenzione, che va fatta prima possibile, 

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