Il chirurgo contro il governo Meloni: "Se tornano i no-vax in ospedale mi licenzio"

La protesta di Vincenzo Carrozza, medico calabrese da tempo residente in Piemonte, da anni impegnato nell'ambito delle missioni Onu su scenari di guerra

Il chirurgo contro il governo Meloni: "Se tornano i no-vax in ospedale mi licenzio"
Il chirurgo Vincenzo Carrozza
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4 Novembre 2022 - 16.40


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Ci sono i no-vax. E ci sono quelli che hanno affrontato la pandemia con coraggio e curato i malati, anche i no-vax e quelli che non hanno rispettato le regole.

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 «Se tornano i no vax in ospedale io mi licenzio! La medicina è una cosa seria. Non una barzelletta». Così ha scritto il chirurgo Vincenzo Carrozza, medico calabrese da tempo residente in Piemonte, da anni impegnato nell’ambito delle missioni Onu su scenari di guerra. Chirurgo all’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, anche se manca dalla struttura dal 2017, anno in cui ha chiesto aspettativa per iniziare il suo percorso di «chirurgo di guerra», Carrozza ha mantenuto quanto scritto e ha inviato la lettera di dimissioni al ministro della Sanità, Orazio Schillaci.

«Signor ministro della Sanità, collega Schillaci – scrive Carrozza -, in questa grande famiglia di medici e infermieri, ogni azione ha cercato di seguire i protocolli scientifici accreditati. Non c’è mai stato posto per atti di pirateria medica, di pressappochismo, di pozioni magiche per curare i nostri pazienti. Oggi, con atto che chiamare scellerato è sminuirne il significato, si concede il diritto a degli stregoni (i medici no vax) di ritorna

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«In qualità di medico chirurgo non posso accettare che la mia professione, e la salute di tantissimi pazienti, sia messa in mano a cinquemila potenziali untori. Per questo motivo non mi resta, come atto di protesta civile, che rassegnare le mie dimissioni dal Servizio sanitario nazionale. Signor ministro – conclude Carrozza -, ha minato gravemente la credibilità del nostro Sistema sanitario nazionale e della nostra categoria. Spero in un ravvedimento, nelle tue dimissioni immediate da ministro della Sanità, per non renderti complice di questo atto inqualificabile e pericoloso».

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