Bufera sulla nota del Miur nel giorno delle Foibe: "Italiani categoria umana da nullificare come gli ebrei"

L'Anpi: "Paragone inaccettabile, significa banalizzare la Shoah. "Chiediamo urgenti lumi al ministro dell'Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile""

Bufera sulla nota del Miur nel giorno delle Foibe: "Italiani categoria umana da nullificare come gli ebrei"
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10 Febbraio 2022 - 14.31


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Uno dei capitoli più bui e cupi della storia è senza ombra di dubbio quella legata alle “foibe”. Tuttavia la nota ministeriale, in cui veniva paragonato l’accaduto alla Shoah, ha fatto storcere un sacco di nasi.

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Proprio “nel giorno del ricordo delle foibe nella circolare arrivata nelle scuole firmata dal capo dipartimento del Ministero dell’Istruzione Stefano Versari, già presidente nazionale dell’associazione genitori delle scuole cattoliche, si legge: “Il Giorno del ricordo e la conoscenza di quanto accaduto possono aiutare a comprendere che, in quel caso, la ‘categoria’ umana che si voleva piegare e culturalmente nullificare era quella italiana. Poco tempo prima era accaduto, su scala europea, alla ‘categoria’ degli ebrei”.

Il documento
Un paragone che sembra assurdo, eppure è firmato dal ministero dell’Istruzione. Da una parte la Shoah – sei milioni di ebrei eliminati in maniera scientifica, l’antisemitismo, compreso quello italiano, diventato ragione di Stato – e dall’altra una vicenda storica minore e molto più complessa, con un numero di vittime infinitamente inferiore.

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“Chiediamo urgenti lumi al ministro dell’Istruzione su questa comparazione che consideriamo storicamente aberrante e inaccettabile”, ha detto il presidente nazionale di Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Gianfranco Pagliarulo.

“La Shoah ha una sua unicità per il coinvolgimento della popolazione tedesca nel suo complesso – ha aggiunto Roberto Cenati dell’Anpi milanese – fu uno sterminio pianificato su una popolazione inerme e senza colpa, così la si banalizza accostandola ad altri fenomeni pur tragici, prodotti della guerra scatenata dai nazifascisti, ma per mille ragioni non paragonabili”.

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