Galli: "Le varianti come quella sudafricana continueranno se non vacciniamo i paesi poveri"

Il professor Massimo Galli: "Questa variante, che è piena di mutazioni, la dice abbastanza lunga sulla grande possibilità di mutare che ha avuto in un paese come il Sudafrica”. 

Galli: "Le varianti come quella sudafricana continueranno se non vacciniamo i paesi poveri"
Prof. Massimo Galli answers questions during an interview with the Associated Press, at the Sacco hospital, in Milan, Italy, Thursday, Oct. 15, 2020. (AP Photo/Luca Bruno)
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26 Novembre 2021 - 15.18


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Intervistato da Huffpost, il professor Massimo Galli ha spiegato che il principale problema dell’insorgenza della nuova ‘variante sudafricana’ sta nella mancata vaccinazione dei paesi più poveri: “Se il problema non si risolve scenari del genere continueranno a presentarsi. In Sudafrica ci sono le condizioni ideali affinché il virus muti e questa nuova variante potrebbe sfuggire alla protezione dei vaccini. Non sappiamo se è già arrivata in Italia”. 

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In altre parole, secondo Galli, questa variante era ampiamente prevedibile: “Le mutazioni sono un fatto casuale, ma non è poi così difficile prevederle in situazioni in cui ci sono tanti infettati. Questa variante, che è piena di mutazioni, la dice abbastanza lunga sulla grande possibilità di mutare che ha avuto in un paese come il Sudafrica”. 

Riguardo alla possibilità che le mutazioni di questa variante possano eludere le difese del vaccino, Galli non si sbilancia: “Con tutte queste mutazioni, è possibile che ciò avvenga. Ma un conto è preoccuparsi, un conto è mettere il carro davanti ai buoi e dire che questo accadrà di sicuro. Al momento è giusto studiare bene il problema”. 

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Riguardo la diffusione della variante in Italia, Galli ammette di non avere risposte: “Bisogna vedere quando si è generata e quando ha cominciato a muoversi in maniera importante. In relazione a questo bisognerebbe vedere l’eventuale tracciamento delle persone che arrivano da quei paesi. Tracciamento sempre complicato, perché un conto è chi arriva direttamente dall’Africa, un altro chi fa un giro più articolato”. 

“Se qualcuno si era illuso che questa storia fosse finita” continua Galli, “si era illuso male. Stiamo vedendo che a livello internazionale c’è più che abbastanza per tenere l’attenzione viva”. 

“Il comportamento di questo virus è abbastanza chiaro. La cattiva notizia è che potrebbe capitarci di inseguirlo adeguando nel tempo la vaccinazione e ripetendola, con un formulato che copra nuove varianti. La buona notizia è che la tecnologia ci assicura la possibilità di farlo in tempi ragionevolmente rapidi. Uno strumento di difesa ce l’abbiamo anche nello scenario peggiore” conclude Galli. 

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