La storia di Marc e Stella, i due fratellini deportati che dopo quasi 80 anni hanno un nome

Le immagini del treno che li portava al campo di concentramento di Bergen-Belsen avevano fatto il giro del mondo: avevano 1 e 3 anni

L'iconica immagine di Marc e Stella
L'iconica immagine di Marc e Stella
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20 Maggio 2021 - 08.49


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Sono una delle immagini più vivide della barbara deportazione nazista nei campi di sterminio e concentramento: i loro volti disorientati compaiono per una manciata di secondi dietro il finestrino appannato del treno che li porterà in un campo di sterminio nazista.

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È il 19 maggio del 1944. E quei pochi secondi in bianco e nero faranno il giro del mondo nella maggior parte dei documentari sulla Shoah, ma fino ai giorni nostri non sapevano chi fossero e soprattutto se fossero sopravvissuti.

Loro sono due bambini di 1 e 3 anni, rimasti per decenni senza nome ma con un destino apparso drammaticamente certo, quello delle vittime anonime della barbarie nazista.

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Fino a quando due ricercatori olandesi sono riusciti a rintracciarli, entrambi vivi, entrambi con un ricordo indelebile dei campi di sterminio.

Marc e Stella Degen furono deportati con i loro genitori nel campo di concentramento di Bergen-Belsen in Germania.

E sono riusciti a sopravvivere grazie a un prigioniero che, dopo la morte dei loro genitori, si è preso cura di loro, nascondendoli e proteggendoli.

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“Ora sento che posso gridare: sono ancora qui! I nazisti non mi hanno preso!”, ha detto Marc Degen, che ha recentemente compiuto 80 anni, in un’intervista dalla sua casa ad Amstelveen, un sobborgo di Amsterdam.

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