Galli: "Se si sta in mezzo alla folla la mascherina non annulla i rischi"

"Non mi piace giocare il ruolo di chi dice cose fastidiose a sentirsi - aggiunge Galli - ma siamo di fronte ad un'evidente impossibilità a mantenere comportamenti prudenziali"

Massimo Galli
Massimo Galli
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10 Febbraio 2021 - 20.42


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Il primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, riguardo il corretto utilizzo della mascherina, ha specificato che “la presenza di tante persone in spazi ristretti, anche all’aperto, va comunque evitata” perché la mascherina non serve se indossata in assembramenti. 
“Non mi piace giocare il ruolo di chi dice cose fastidiose a sentirsi – aggiunge Galli – ma siamo di fronte ad un’evidente impossibilità a mantenere comportamenti prudenziali, considerando che spesso i messaggi vengono recepiti come un ‘liberi tutti”, aggiunge Galli spiegando che controllare alcuni comportamenti è difficile: “Se i ragazzi che passeggiano per strada poi si siedono in un locale pubblico, anche all’esterno, vicini tra di loro, è evidente che bere o mangiare implica che la mascherina venga tolta. Con tutti i rischi connessi”.
E, in ogni caso, “i pericoli si assommano quando le persone si ammassano, considerato che il mantenimento all’aperto al 100% della mascherina credo che sia un po’ un’utopia, nel senso che si vede un pò troppo spesso un utilizzo scanzonato: sotto il naso, sotto il mento o del tutto assente”.

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