L'epidemia di Covid-19 in Italia deriva dal ceppo della Germania, non da Wuhan: lo studio

L'analisi è stata condotta da un'equipe guidata da Alessia Lai, Massimo Galli, Claudia Balotta e Gianguglielmo Zehender

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10 Luglio 2020 - 12.26


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L’analisi di 59 nuovi genomi virali del patogeno responsabile di Covid-19 condotta da un’equipe guidata da Alessia Lai, Massimo Galli, Claudia Balotta e Gianguglielmo Zehender del Dipartimento di Scienze biomediche e cliniche ‘Luigi Sacco’ dell’università Statale di Milano e del Crc Episomi è arrivata alla conclusione che l’epidemia italiana di Sars-CoV-2 è caratterizzata da una ‘schiacciante prevalenza del ceppo europeo B1, arrivato in Germania da Shanghai”. 
L’esame delle sequenze propone inoltre una sorta di ‘giallo scientifico’. “Un solo isolato, ottenuto da un paziente italiano residente in Veneto – riferiscono gli autori – si è rivelato appartenere al lignaggio ancestrale B, simile all’isolato giunto in Italia alla fine di gennaio per diretta importazione dalla città di Wuhan con i due turisti cinesi poi assistiti allo Spallanzani” di Roma. Il problema è che, “un po’ misteriosamente – osservano i ricercatori – il paziente non ha riferito viaggi recenti o contatti con persone provenienti dalla Cina”.
Il lavoro – non ancora pubblicato ma disponibile sulle piattaforme Medrxiv e Preprints – è frutto di un’estesa collaborazione tra il Laboratorio di Malattie infettive di UniMi e più di 10 tra centri clinici e università del Centro e Nord Italia, tra cui Bergamo, Brescia, Cremona, Milano, Padova, Ancona e Siena. Gli scienziati sottolineano che lo studio “definisce, con un numero maggiore di sequenze su un’area geografica non limitata alla Lombardia, e una temporizzazione più ampia, la dinamica evolutiva e le caratteristiche epidemiologico-molecolari del virus Sars-CoV-2 in Italia”

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