Franceschini: “Quattro miliardi per il turismo, uno per la cultura, queste le nuove misure”
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Franceschini: “Quattro miliardi per il turismo, uno per la cultura, queste le nuove misure”

Il ministro illustra le misure per il suo il dicastero: dal contributo vacanze da 500 euro per le famiglie agli interventi per imprese turistiche ai 100 milioni per i musei

Turisti al Pincio a Roma nell'era pre-Covid19
Turisti al Pincio a Roma nell'era pre-Covid19
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14 Maggio 2020 - 12.01


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di Stefano Miliani

Quattro miliardi per il turismo, con una prima misura da 2,4 miliardi, un miliardo per la cultura. Dario Franceschini presenta ai media nella sua prima conferenza stampa via web quanto ha in carico il ministero per i beni e le attività culturali e il turismo (turismo che ha re-inglobato dopo l’anno di governo gialloverde) nel nuovo decreto di rilancio firmato dal premier Giuseppe Conte.

“Sommando le misure peculiari per i due settori possiamo parlare di cinque miliardi di interventi, che impattano in modo significativo e dimostrano quello che ho sempre detto: c’è una consapevolezza emersa dalla crisi sull’importanza strategica dei due settori, per il loro valore economico e perché caratterizzano il sistema paese”, esordisce il ministro. L’obiettivo, va da sé, è salvare due settori da un tracollo che avrà effetti a valanga sia nell’economia del paese sia nella sua tenuta culturale. Poco ma sicuro che lo scenario potrebbe diventare un’occasione per distribuire turisti e appassionati d’arte in più territori alleggerendo la concentrazione nelle solite mete, diventata insostenibile, e distribuendo così meglio anche saperi e redditi.

Turismo
“Il turismo ha avuto un riconoscimento importante, tutti sanno cosa significa la crisi”, rivendica Franceschini. La prima misura, spiega, è di 2,4 miliardi. Qui inserisce i 500 euro di contributo per famiglie con reddito fino a 40mila euro e valido “in tutte le strutture ricettive” per spese dal 1° luglio al 31 dicembre 2020. L’importo viene “modulato” in base alla composizione familiare: 500 euro per famiglie da tre persone in su, 300 per due persone, 150 per un nucleo di famiglia single. “L’80% sarà uno sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura, il restante 20% come detrazione dall’imposta sul reddito. La misura immette liquidità nelle strutture ricettive direttamente e indirettamente perché se vai in albergo poi andrai in un ristorante”.

Tra le varie misure, annuncia un fondo da 150 milioni per il turismo, valido per il 2020-21 con la copertura tramite la Cassa Depositi e Prestiti: quel fondo potrà servire anche ad acquisire strutture turistiche rimaste senza introiti per evitare che finiscano “in fondi esteri o poco trasparenti” e “potrà rimetterle nel mercato passata la crisi”.

Un altro fondo da 25 milioni è per agenzie di viaggio e tour operator con i voucher per i clienti per viaggi e pacchetti non sfruttati che vengono estesi a 18 mesi e non più solo 12. “Discuteremo con il settore per stabilire criteri di equità”. 

Un fondo da 20 milioni andrà in una campagna di promozione turistica per il turismo interno, in Italia, per scoprire “i luoghi minori del Paese” , con un aggettivo che Franceschini proclama di non amare.

Gli stabilimenti balneari e termali, gli alberghi e le strutture alberghiere, vedono eliminata la prima rata Imu del 2020, e la cassa integrazione viene estesa ai lavoratori stagionali.
Per gli stabilimenti balneari Franceschini conferma che le concessioni vengono estese al 2033 come, nota, “aveva già deciso il governo precedente. La nostra norma evita che dei comuni la disapplichino”. 

Per bar e ristoranti scatta l’esenzione dalla tassa per uso di suolo pubblico fino al 31 ottobre 2020 e “non occorre l’autorizzazione della soprintendenza per fare interventi”. Un locale per strada o in piazza potrà fare qualunque cosa? Franceschini evidentemente sa delle critiche che una simile misura può scatenare e dice: “Perché lo rendiamo possibile? Parliamo di interventi reversibili, non stabili”.

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Cultura e spettacolo
Un fondo di emergenza da 225 milioni è destinato alle imprese culturali, editoria, spettacoli, grandi eventi, fiere, musei non statali: “Ne discuteremo con le categorie anche secondo quanto prevederanno le Regioni”.

Un fondo da 100 milioni servirà a “coprire parzialmente le entrate mancate dei musei statali. Ricordo che le entrate di luoghi come Colosseo, Pompei e Uffizi servivano a mantenere tutti gli altri oltre 400 luoghi dello Stato”.

Nel settore dello spettacolo e della cultura, il contributo da 600 euro per chi lavora a contratto o comunque con un incarico a tempo (la grande maggioranza) all’inizio era destinato a chi poteva dimostrare 30 giorni lavorativi nell’anno passato, poi ne sono bastati sette, ma il ministro assicura che anche chi non potrà raggiungere quel tetto potrà ricevere il contributo. “Andremo a coprire chi non copriremo in questo modo con un fondo di emergenza. Anche in questo caso si proroga la cassa integrazione”. Finore era l’indennità era prevista per marzo, il nuovo provvedimento lo estende ad aprile e maggio. E la cassa integrazione viene prorogata di nove settimane per chi lavora nello spettacolo.

Chi potrà allestire spettacoli? Stando alle indicazioni del comitato tecnico scientifico, risponde il ministro, “ci saranno regole rigide al chiuso ma saranno più elastiche per i luoghi all’aperto come arene o spettacoli nelle piazze”. Quindi ancora molto va definito.

Nel 2020 il Mibact anticipa l’80% del contributo dato nel 2019 al teatro e allo spettacolo dal vivo. “Il restante 20% verrà erogato in base alle attività svolte a causa dell’emergenza Covid-19”.

Tramite la Cassa Depositi e prestiti il governo avvia un fondo da 100 milioni “aperto ai privati che vogliano investire in cultura”.

Per artisti, interpreti e esecutori il governo crea un fondo da 50 milioni.

Le conferenze stampa online
A margine e sul sistema mediatico: ricorrere agli incontri con i giornalisti via web diventerà probabilmente molto più frequente per praticità e perché consente di raggiungere una platea molto più ampia; dall’altro fare domande può risultare più complicato, pur dipendendo anche dalla dimestichezza dei giornalisti con le piattaforme digitali (in questo caso era zoom).

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