Scoperte le pitture rupestri più antiche della storia, nel team di ricerca anche italiani

Si tratta di una scoperta che riscrive ciò che sappiamo finora della preistoria

Le pitture rupestri
Le pitture rupestri
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22 Febbraio 2018 - 21.00


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Le pitture rupestri più antiche al mondo si trovano in Spagna e sono opera dei Neaderthal, che le hanno impresse sulle pareti delle grotte di La Pasiega, Maltravieso e Ardales almeno 64.000 anni fa, 20.000 anni prima della comparsa dell’Homo Sapiens.

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Nel sito sono state ritrovate anche le conchiglie usate per mescolare i colori, reperti che risalgono addirittura a 115.000 anni fa. 

Si tratta di una scoperta che riscrive la preistoria ed è stata pubblicata sulle riviste Science e Science Advances in due ricerche coordinate dall’Istituto tedesco Max Planck e parlano anche italiano, grazie al contributo dell’università di Trento. 

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Le scoperte “riscrivono il nostro punto di vista sulla preistoria antica, perché indicano che l’uomo è diventato ‘umano’ prima di quanto immaginato” ha detto all’ANSAil geoarcheologo Diego Angelucci, dell’Università di Trento, fra gli autori della ricerca pubblicata su Science Advances.
Dipinti e conchiglie indicano infatti che questi cugini dell’uomo avevano un’arte e capacità simbolica. A lungo, ha aggiunto, “abbiamo immaginato i Neanderthal come esseri con caratteristiche inferiori rispetto ai Sapiens”, ma “stiamo vedendo che erano più sofisticati di quanto si credesse”.
Finora, infatti, l’arte rupestre è stata attribuita solo agli uomini moderni. I dipinti delle grotte spagnole La Pasiega, Maltravieso e Ardales sono straordinari: colorati in nero e ocra, raffigurano gruppi di animali, punti e segni geometrici e impronte delle mano. In una quarta grotta, Cueva de los Aviones, le conchiglie usate per mescolare i colori hanno conservato tracce degli ossidi di ferro con cui si otteneva l’ocra.

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