Una brutta notizia per chi già soffre di insonnia. Avere problemi di sonno, come capita secondo le stime a oltre il 30% degli adulti e a metà degli over 65, fa crescere del 45% il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare o di morirne. È questa la conclusione di una ricerca italiana presentata oggi al Congresso 2012 della Società europea di cardiologia (Esc), che si chiude domani a Monaco di Baviera.
Il team di Francesco Sofi dell’Università di Firenze ha selezionato dalla letteratura scientifica i principali lavori che, fino al dicembre 2011, hanno indagato sul legame tra sonno e salute del cuore. Sono stati così analizzati 16 studi prospettici, per un totale di 122.501 persone seguite per un intervallo di tempo che andava da 3 a 20 anni. Durante questo periodo sono stati registrati 6.332 eventi cardiovascolari. E i calcoli di Sofi e colleghi hanno dimostrato che chi soffriva di insonnia aveva un rischio del 45% superiore di ammalarsi di cuore o di morire per cause cardiovascolari, rispetto a chi dormiva regolarmente.
Commenta Sofi: «Lo studio suggerisce che chi ha un sonno cattivo presenta un rischio più alto di malattia cardiovascolare. Si tratta di un’informazione importante per i medici, che dovrebbero considerare una routine informarsi sulla qualità del sonno dei loro pazienti».