L'intelligence: "Putin punta a far collassare l'Ucraina per installare un regime fantoccio come la Bielorussia"

 È l'analisi di un alto funzionario di un servizio d'intelligence alleato. «L'obiettivo -  è il `reset´ del Paese, provocare 10 milioni di rifugiati verso l'Ue e installare un regime fantoccio al governo a Kiev»

L'intelligence: "Putin punta a far collassare l'Ucraina per installare un regime fantoccio come la Bielorussia"
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11 Aprile 2024 - 15.20


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Fase delicata: «Mosca punta ad una guerra di logoramento per fiaccare il morale degli ucraini, ridurre la disponibilità di mezzi fino al collasso interno. È uno scenario simile a quello della Prima Guerra mondiale: i piccoli cambiamenti nelle posizioni al fronte non sono importanti».

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 È l’analisi di un alto funzionario di un servizio d’intelligence alleato. «L’obiettivo –  è il `reset´ del Paese, provocare 10 milioni di rifugiati verso l’Ue e installare un regime fantoccio al governo a Kiev»

Uno dei grandi nodi, per non dire dubbi, è spiegare come il Cremlino intenda poi controllare l’Ucraina, una volta che ne abbia preso il controllo. «Il dopoguerra – spiega il funzionario – potrebbe essere assimilato a uno scenario simile al Patto di Varsavia: poche truppe russe sul terreno, pezzi di società ucraina che si prestano a gestire il Paese». 

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Il risultato, per Mosca, sarebbe quello di avere «una seconda Bielorussia» e chiudere l’anello difensivo fino al Mar Nero.

Ecco perché diventa fondamentale fare in fretta e aiutare l’Ucraina da qui all’estate con nuove forniture di armi e munizioni, «dando priorità a iniziative concrete come quella lanciata da Praga».

 In caso contrario, le ripercussioni per l’Occidente potrebbero essere gravi. «Se il fronte in Ucraina crolla, interno o esterno, non sarà possibile al vertice di Washington della Nato emettere comunicati positivi e farla franca: l’Alleanza in quel caso mostrerà debolezza, non forza». L’esito della guerra in Ucraina determinerà poi i passi successivi di Mosca. Le indicazioni è che il Cremlino si stia già preparando a un possibile conflitto con la Nato «nell’arco dei prossimi dieci anni».

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