La Ue vuole addestrare l'esercito ucraino, l'ira di Mosca: "Sono terroristi e nazisti"

È stato l'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue Josep Borrell ad annunciare che l'avvio di una grande operazione di addestramento per le forze armate ucraine nei Paesi vicini

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22 Agosto 2022 - 21.14


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La guerra continua e Putin. on può pretendere di prendersi l’Ucraina o gran parte dell’Ucraina mentre l’Europa stende tappeti rossi.

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L’Unione Europea vuole addestrare l’esercito di Kiev nei Paesi vicini e fa infuriare Mosca, mentre è altissima l’allerta in Ucraina alla vigilia dell’anniversario dell’indipendenza, nel timore di azioni «terribili e particolarmente crudeli» dei russi.

Nel 180esimo giorno di guerra, è stato l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue Josep Borrell ad annunciare che l’avvio di una grande operazione di addestramento per le forze armate ucraine nei Paesi vicini verrà discusso già la prossima settimana alla riunione informale dei ministri della Difesa Ue a Praga. «Spero che venga approvata», ha auspicato Borrell, ricordando le missioni europee di addestramento militare già dispiegate in Mali, in Niger, Ciad e a breve anche in Mozambico.

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L’impegno in Ucraina però dovrà essere ancora più imponente: la guerra nel Paese «non è una guerricciola, ma movimenta centinaia di migliaia di soldati e dunque è chiaro che un’eventuale missione europea dovrà essere all’altezza di questa scala», ha avvertito. L’accordo, comunque, «è ancora in discussione», ha precisato.

A Mosca sono andati su tutte le furie, il primo commento al vetriolo è stato affidato alla portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova: «Bisogna dire le cose come stanno: l’Unione europea allestirà dei campi per addestrare terroristi e i militanti neonazi del regime di Kiev. Anche cento anni fa gli europei non capirono subito cosa fosse il fascismo. Poi hanno capito ma era troppo tardi», ha aggiunto con il consueto sarcasmo.

Ad incupire ulteriormente la giornata ci ha pensato Gennady Gatilov, rappresentante della Russia presso l’Onu a Ginevra, che ha escluso una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra e colloqui diretti tra Putin e Zelensky, sui quali anche oggi ha insistito Erdogan offrendo la Turchia come sede. Mosca e Kiev, ha detto Gatilov al Financial Times, sono state «molto vicine» ad un accordo durante i negoziati di aprile, ma gli Stati Uniti e la Nato hanno spinto l’Ucraina ad abbandonare i colloqui: «Ora non vedo alcuna possibilità di contatti diplomatici. E più il conflitto va avanti, più difficile sarà trovare una soluzione diplomatica».

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Sul terreno, è altissima la tensione in tutte le città ucraine in vista dell’anniversario dell’Indipendenza, il 24 agosto. Il presidente Volodymyr Zelensky ha lanciato l’allarme, dicendo di temere appunto azioni «terribili e particolarmente crudeli». Nella capitale Kiev sono stati vietati gli assembramenti pubblici fino al 25, i dipendenti pubblici lavoreranno da casa. A Kharkiv è in vigore il coprifuoco, altrove si invita la cittadinanza a restare vigili.

Negli ultimi giorni le offensive russe lungo i fronti orientale e meridionale registrano una fase di stallo. Gli attacchi di terra attorno a Izyum e a sudovest di Donetsk sono stati respinti, mentre in altre zone – Siversk, Bakhmut, Avdiivka – i progressi russi sono molto lenti. Gli osservatori spiegano che la strategia ucraina consente alle forze di Kiev di ritirarsi velocemente dalle zone attaccate riorganizzando le linee difensive, che si trasformano in estenuanti nuovi obiettivi per i soldati russi.

Intanto, in quella che fino a poco tempo fa era «l’inviolabile Sebastopoli», le autorità locali hanno ordinato la creazione di pattuglie di volontari per «dare la caccia ai sospetti». Dopo gli attacchi a sorpresa delle ultime settimane, la tensione è alta anche nel cuore della Crimea, dove ha sede la Flotta del Mar Nero, fiore all’occhiello della potenza militare russa finita nel mirino dei droni di Kiev.

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