L'appello di Rouhani all'unità nazionale: "L'esercito chieda scusa per l'aereo abbattuto"
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L'appello di Rouhani all'unità nazionale: "L'esercito chieda scusa per l'aereo abbattuto"

Il ministro Zarif: "Proteste dovute alle bugie dei primi giorni".

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15 Gennaio 2020 - 13.22


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“Le forze armate dovrebbero scusarsi con il popolo e rivelare tutto ciò che è accaduto con l’aereo ucraino” abbattuto. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rouhani in una riunione di gabinetto, dopo le proteste di piazza dei giorni scorsi. “Esorto le forze armate e lo stato maggiore a spiegare alla gente quello che è accaduto dall’incidente fino al momento in cui è stata annunciata” la verità dei fatti “perché capisca che non si voleva nascondere nulla”, ha dichiarato Rouhani, chiedendo quindi che “l’esercito si scusi se c’è stato un ritardo” nella diffusione delle informazioni.

Il presidente ha quindi lanciato un appello “all’unità nazionale” di fronte alla tragedia del Boeing ucraino abbattuto, aggiungendo che “il popolo vuole essere sicuro che le autorità lo trattino con onestà, integrità e fiducia”.

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha riconosciuto che nei giorni scorsi “la gente è scesa nelle strade di Teheran protestando per il fatto che sono loro state dette menzogne per un paio di giorni” sull’abbattimento dell’aereo passeggeri ucraino. Il capo della diplomazia iraniana – parlando a una conferenza internazionale a New Delhi – ha anche elogiato l’esercito del suo Paese per essere stato “così coraggioso da assumersi la responsabilità”. Martedì le autorità iraniane hanno annunciato di aver arrestato delle persone, in relazione all’abbattimento accidentale del velivolo, in cui l′8 gennaio sono morte 176 persone. Gli iraniani hanno manifestato chiedendo che i responsabili ne rispondano.

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I commenti di Zarif rappresentano la prima volta che un alto funzionario iraniano fa riferimento a ciò che è stato inizialmente sostenuto da Teheran, cioè che un guasto tecnico fosse stato la causa dello schianto del volo di Ukraine International Airlines. Tuttavia, il ministro ha detto che lui e il presidente Hassan Rouhani hanno appreso che un missile aveva colpito l’aereo soltanto venerdì, sollevando così dubbi su quanto potere il governo civile abbia. I Guardiani della rivoluzione, che hanno ammesso di aver abbattuto il velivolo, sapevano da subito che il missile aveva colpito l’aereo. I Pasdaran rispondono solo alla guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, che venerdì guiderà le preghiere in Iran: sarà la prima volta da anni, ciò accade solo in momenti molto delicati.

Rouhani: “Nelle elezioni parlamentari il popolo vuole varietà”

Nelle elezioni parlamentari del prossimo 21 febbraio in Iran “il popolo vuole la varietà”, ha sottolineato Rouhani, lanciando così un invito alle autorità che vagliano la validità delle candidature a non essere troppo rigide. “Il popolo è il nostro padrone e noi siamo i suoi servitori. Un servitore deve rivolgersi al padrone con modestia, attenzione e onestà”, ha aggiunto il capo del governo di Teheran.

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Zarif: “Da Europa errore strategico sul nucleare”. Rouhani: “Europei tornino a rispettare accordo”

“La decisione europea di avviare il meccanismo di risoluzione delle dispute dell’accordo nucleare del 2015 con l’Iran è un errore strategico in termini politici”. Così il ministro degli Esteri di Teheran Zarif, incontrando a Nuova Delhi il ministro di Stato tedesco Niels Annen a margine della Conferenza di dialogo di Raisina. Zarif ha definito “infondata” l’iniziativa dei partner europei dell’intesa – Francia, Germania e Gran Bretagna – e criticato a sua volta un mancato rispetto dei loro impegni del patto. Dal canto suo, Annen ha ribadito che “la Germania attribuisce importanza alle relazioni con l’Iran e la sua posizione è di sostegno all’accordo sul nucleare”.

“Gli Stati Uniti e gli europei dovrebbe tornare al rispetto dell’accordo sul nucleare. Se fate un passo sbagliato, ne pagherete i costi. Il passo giusto è il ritorno al Jcpoa”, ha detto il presidente iraniano. “Questa insicurezza è intollerabile e qualsiasi cosa può accadere in una situazione del genere. Il solo modo per affrontarla è che le nazioni della regione si uniscano e resistano contro i veri criminali”, ha aggiunto Rouhani, invitando le truppe americane a “lasciare la regione non con la guerra, ma con la razionalità”.

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Il presidente iraniano ha poi respinto l’idea di un “accordo Trump”, accusando il presidente americano di aver sempre infranto le sue promesse e definendo la proposta come una “strana offerta”.

Militari europei in Medioriente potrebbero esser in pericolo

“Oggi il soldato americano [in Medio Oriente] è in pericolo, domani potrebbe esserlo quello europeo”, ha detto Rouhani senza elaborare, mentre forze europee sono dispiegate a fianco delle statunitensi in Iraq e Afghanistan. La Francia ha anche una base navale ad Abu Dhabi, mentre il Regno Unito ha aperto una base in Bahrain. Rohani ha poi criticato le parole “infondate” degli europei sull’accordo Jcpoa, dopo aver loro chiesto di trovare una soluzione con cui aggirare le sanzioni degli Stati Uniti per poter continuare a vendere petrolio all’estero.

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