Julian Assange arrestato a Londra, l'Ecuador lo ha cacciato dall'ambasciata
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Julian Assange arrestato a Londra, l'Ecuador lo ha cacciato dall'ambasciata

L'Ecuador gli ha revocato l'asilo e l'ambasciata di Quito a Londra lo ha espulso dall'edificio.

Julian Assange
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11 Aprile 2019 - 09.48


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La polizia britannica ha annunciato di aver arrestato nel centro di Londra il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, dopo che l’Ecuador gli ha revocato l’asilo e l’ambasciata di Quito a Londra lo ha espulso dall’edificio.
Assange non è uscito dall’ambasciata a Londra: è stato l’ambasciatore stesso a far entrare la polizia britannica nella sede diplomatica, dove il fondatore di Wikileaks è stato arrestato. Subito dopo l’operazione, Wikileaks ha accusato il Paese sudamericano di aver “revocato illegalmente l’asilo in violazione del diritto internazionale”.

Il Cremlino: “I suoi diritti siano rispettati” – Mosca ha commentato il fermo auspicando “che i suoi diritti vengano rispettati”, come ha detto il portavoce del presidente russo Dmitry Pescov rispondendo alla domanda sulla possibilità che la Russia gli conceda asilo. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha scritto su Facebook che con questo arresto, nel Regno Unito “la mano della democrazia strangola la libertà”. 

L’Ecuador: tolto l’asilo per sue violazioni – Il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ha spiegato di aver revocato l’asilo ad Assange per “violazione della convenzione internazionale” da parte del giornalista australiano. Il padre di Wikileaks era ricercato dalla giustizia britannica dal 2012 per aver violato i termini della libertà vigilata, dopo essere stato fermato a Londra per violenza sessuale e stupro in Svezia.

Leggi anche:  Nuova speranza per Julian Assange, l'Alta Corte di Londra concede l'appello contro l'estradizione negli Usa

Il ministro dell’Interno conferma: “Arrestato nell’ambasciata” – “Posso confermare che Julian Assange, sette anni dopo essere entrato nell’ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito – ha affermato il ministro dell’Interno britannico, Sajid Javid -. Voglio ringraziare l’ambasciata dell’Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge”.

Rifugiato nell’ambasciata dal 2012 – Assange si era infatti rifugiato nell’Ambasciata ecuadoriana nel giugno del 2012 acquisendo infine la cittadinanza dell’Ecuador nel 2018; i suoi rapporti con le autorità di Quito si sono però progressivamente raffreddati, tanto che nel già nel 2016 gli era stato tolto l’accesso a internet dopo che Wikileaks aveva pubblicato una serie di e-mail riservate dell’allora candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton.

Le accuse e il timore di essere estradato negli Usa – Assange ha sempre detto di essere innocente riguardo alle accuse di stupro e abusi sessuali, ma teme che Londra possa ora estradarlo negli Stati Uniti a causa della diffusione dei documenti riservati del Dipartimento di Stato, estradizione che Washington non ha comunque finora mai richiesto ufficialmente.

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