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Russiagate, l'idea di Kushner: un canale diretto con il Cremlino

Il genero e stretto collaboratore di Trump lo avrebbe chiesto all'ambasciatore russo: l'Fbi indaga sull'incontro.

Jared Kushner e Ivanka Trump al Pantheon a Roma
Jared Kushner e Ivanka Trump al Pantheon a Roma

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27 Maggio 2017 - 09.10


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Un canale diretto, segreto e sicuro, con il Cremlino utilizzando le strutture diplomatiche russe negli Stati Uniti: è questa la richiesta di Jared Kushner – uno dei più stretti consiglieri di Donald Trump e marito di Ivanka, figlia del presidente Usa – all’ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergei Kislyak su cui sta indagando l’Fbi nell’ambito del Russiagate. L’inchiesta è arrivata così fino alla Casa Bianca e allo stesso Kushner, che potrebbe essere sentito nelle prossime ore dalle autorità.

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Kushner avrebbe chiesto a Kislyak un canale diretto di comunicazione fra il transition team di Trump e il Cremlino nel corso di un incontro alla Trump Tower l’1 o 2 dicembre. All’incontro era presente anche l’ex consigliere alla sicurezza nazionale, Michael Flynn, la prima testa eccellente dell’amministrazione Trump a cadere travolta dal Russiagate.

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L’incontro è considerato dall’Fbi di interesse dal punto di vista delle indagini. Kislyak, secondo indiscrezioni, sarebbe stato colto di sorpresa dalla richiesta di Kushner di usare strutture russe per le comunicazioni. Una sorpresa legata ai rischi che comportava per la Russia, che si sarebbe trovata a dover mostrare a un americano i suoi sistemi di comunicazione. Kushner avrebbe anche discusso con Kislyak un incontro fra un rappresentante di Trump e un ”contatto russo” in un altro paese non identificato.

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A rivelare le ultime indiscrzioni dell’inchiesta è il Washington Post, una nuova doccia fredda per l’amministrazione Trump, con il presidente che pensa a un rimpasto del suo staff e a importanti novità, quali filtri legali per i suoi tweet – valutati uno a uno da un gruppo di legali che deciderà se finiranno o meno in rete – e meno briefing con la stampa. L’inchiesta è, secondo molti, alla base della decisione del presidente americano di annullare la conferenza stampa finale del G7 di Taormina, sottraendosi osì alle eventuali domande della stampa su Kushner.

Intanto il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, è ormai pronto a dire addio al suo ruolo e a risentirne potrebbe essere la consueta conferenza stampa alla Casa Bianca: nei piani ci sarebbe una riduzione del numero di appuntamenti, con l’obiettivo di contenere eventuali gaffe e soprattutto non esporsi in un momento delicato come quello attuale. 

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Lo scandalo del marito di Ivanka è scoppiato infatti con Trump all’estero, accompagnato proprio dalla figlia e da Kushner, rientrati in anticipo negli Stati Uniti. 

 

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