Non rispettano l'Islam: l'Isis decapita 15 prigionieri

Una nuova esecuzione di massa nella provincia di Deir ez-Zor

Una decapitazione fatta dall'Isis
Una decapitazione fatta dall'Isis
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globalist Modifica articolo

30 Settembre 2016 - 17.08


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Ogni giorno qualcosa di orribile, come Globalist quasi quotidianamente sta raccontanto: i fanatici dello Stato Islamico hanno sgozzato 15 poveri civili giovedì sera nella provincia di Deir ez-Zor, in Siria, che è sotto il controllo del Califfato. Il tribunale incaricato dell’applicazione della sharia, gestito dallo Stato Islamico, ha accusato i poveri civili di aver violato le leggi religiosa e, quindi, di aver rinunciato all’Islam.
Con questa colpa (colpa si fa per dire, ndr)la Corte ha condannato i prigionieri per apostasia e ha ordinato ai carnefici dell’Isis di decapitare in pubblico i poveri sventurati. Così i 15 civili sono stati sgozzati di fronte a centinaia di persone nel distretto di Sabhiya, appunto nell’area di Deir ez-Zor.
Una scena orribile, hanno raccontato alcuni testimoni. Con molta genre costretta ad assistere alle esecuzioni.Tra l’altro, nel leggere pubblicamente la condanna, l’Isis non ha nemmeno spiegato ciò che quelle persone avrebbero fatto per meritare una fine così orribile. Si sono limitati a dire che non avevano rispettato i precetti religiosi e che quindi era come se avessero rinunciato all’Islam. Per questo dovevano morire.

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