L'appello del Papa: "Basta ignorare i poveri e maltrattare la casa comune, ossia la terra"
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L'appello del Papa: "Basta ignorare i poveri e maltrattare la casa comune, ossia la terra"

Francesco in un video messaggio ai partecipanti al "Countdown", evento digitale di Ted organizzato a livello globale per trovare soluzioni immediate in risposta alla crisi climatica.

Papa Francesco
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10 Ottobre 2020 - 21.00


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Parole sagge e che guardano al futuro mentre affaristi, nemici della scienza e sfruttatori continuano a infierire sugli uomini e sul nostro pianeta.
“Viviamo un momento storico segnato da sfide difficili. Il mondo è scosso dalla crisi provocata dalla pandemia di Covid-19, che mette in evidenza ancora di più un’altra sfida globale: la crisi socio- ambientale. Questo ci pone, tutti, di fronte alla necessità di una scelta. La scelta fra che cosa conta e che cosa non conta”.
Lo sottolinea il Papa in un video messaggio ai partecipanti al “Countdown”, evento digitale di Ted organizzato a livello globale per trovare soluzioni immediate in risposta alla crisi climatica.
“La scelta fra il continuare a ignorare le sofferenze dei più poveri – scandisce Bergoglio – a maltrattare la nostra casa comune, la Terra, o impegnarci ad ogni livello per trasformare il nostro modo di agire. La scienza ci dice, ogni giorno con più precisione, che è necessario agire con urgenza – e non esagero, questo lo dice la scienza – se vogliamo avere una speranza di evitare.
“La coscienza – osserva Francesco – ci dice che non possiamo essere indifferenti di fronte alle sofferenze dei più poveri, alle crescenti disuguaglianze economiche e alle ingiustizie sociali. E l’economia stessa non può limitarsi alla produzione e alla distribuzione. Deve considerare necessariamente il suo impatto sull’ambiente e la dignità della persona. Potremmo dire che l’economia dev’essere creativa in sé stessa, nei suoi metodi, nel modo di agire. Creatività”.
Bergoglio sprona tutti ad intraprendere un “viaggio di trasformazione e di azione. Fatto non tanto di parole, ma soprattutto di azioni concrete. Da questa crisi nessuno di noi deve uscire uguale – non potrà uscire uguale: da una crisi, mai si esce uguali -; e ci vorrà tempo e fatica, per uscirne. Bisognerà andare passo dopo passo, aiutare i deboli, persuadere i dubbiosi, immaginare nuove soluzioni e impegnarsi a portarle avanti”.
“Ma l’obiettivo è chiaro: – dice – costruire, nel prossimo decennio, un mondo dove si possa rispondere alle necessità delle generazioni presenti, includendo tutti, senza compromettere le possibilità delle generazioni future. Vorrei invitare tutte le persone di fede, cristiane o non, e tutte le persone di buona volontà, a intraprendere questo viaggio, a partire dalla sua fede o, se non ha fede, dalla sua volontà, dalla propria buona volontà. Ciascuna e ciascuno di noi, in quanto individui e membri di gruppi – famiglie, comunità di fede, imprese, associazioni, istituzioni – può offrire un contributo significativo”.

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