La primavera in anticipo può uccidere le api: tutti i rischi di questo inverno anomalo

Le temperature alte hanno infatti risvegliato almeno 50 miliardi di api con largo anticipo, ma un'improvvisa gelata potrebbe ucciderle tutte, con danni terribili per l'ecosistema

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18 Febbraio 2020 - 14.46


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Che sia un inverno anomalo ce ne stiamo accorgendo tutti, con un febbraio che ben prima di finire sembra già un marzo inoltrato in molte parti d’Italia, specie al centro e al sud. La temperatura di questi mesi invernali si è alzata di 1,65 gradi rispetto all’anno scorso. Ma se per qualcuno questa primavera in anticipo può apparire una manna dal cielo, specie a chi soffre particolarmente il freddo, la situazione in realtà è molto grave. 
Le temperature alte hanno infatti risvegliato almeno 50 miliardi di api con largo anticipo, così come in anticipo i primi fiori sono sbocciati. Ma siamo pur sempre in inverno e come ci dicono le previsioni le temperature saranno altalenanti. Un’improvvisa gelata potrebbe uccidere tutte le api che sono uscite allo scoperto, con un danno incalcolabile sia per l’ecosistema – le api, come è noto, sono indispensabili per l’impollinazione dei fiori, più di tutti gli altri insetti – sia economicamente, con un impatto negativo sull’industria del miele. 
La primavera è esplosa in anticipo in quasi tutta Italia: i mandorli in Sicilia, le mimose in Liguria, piante da frutto in Sardegna e in Abruzzo, dove si vedono già le prime susine e pesche, frutti che dovrebbero nascere verso maggio. Nel Lazio gli agricoltori offrono agretti, carciofi romaneschi, erbe spontanee come il papavero e le fave che sono già presenti anche in Puglia insieme alle fragole arrivate prima di alcune settimane e già pronte al consumo.
E con il caldo arriva anche il problema della siccità, specie al Sud: “I terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine che verranno gelate dal repentino abbassamento delle temperature o peggio spazzate via in caso di piogge violente” avverte la Coldiretti. 

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