Oggi è l’Earth overshoot day (fine risorse della terra)

Secondo il Global footprint network oggi, 20 agosto è l’Earth overshoot day, il giorno del superamento delle capacità della Terra. [Franco Balbo]

Oggi è l’Earth overshoot day (fine risorse della terra)
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20 Agosto 2013 - 18.43


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di Franco Balbo

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Con oggi abbiamo finito tutte le nostre risorse naturali a disposizione per quest’anno.
Da domani e fino al 31 dicembre viaggeremo in riserva. Praticamente in soli 8 mesi abbiamo consumato l’intero “budget” annuale.

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Infatti, secondo il Global footprint network, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di ricerca sulla sostenibilità ambientale, oggi, 20 agosto è l’Earth overshoot day, il giorno del superamento delle capacità della Terra. Da oggi gli oltre 7 miliardi di persone abitanti su questo pianeta hanno esaurito le risorse naturali rinnovabili che avevano a disposizione per l’intero 2013.

Sono bastati meno di otto mesi per consumare tutto il cibo (vegetale e animale), acqua e materie prime che la Terra può produrre e che sarebbero dovute bastare fino a fine anno. Nel frattempo sono state immesse nell’ambiente inquinanti e quantità di rifiuti superiore alla capacità di smaltimento del pianeta.

Negli anni sessanta l’umanità utilizzava circa i due terzi delle risorse naturali disponibili. Il primo overshoot è avvenuto nel 1987 quando il 19 dicembre “abbiamo consumato tutto il consumabile” a disposizione di quell’anno. Praticamente gli ultimi 12 giorni del 1987 l’umanità ha preso in prestito ed utilizzato risorse destinate per l’anno successivo. E da allora è andata sempre peggio.
Nel 1990 l’umanità ha consumato il 106% delle sue possibilità annuali, nel 1995 il 111%, nel 2000 il 116%, nel 2005 il 120%, fino ad arrivare al 2013 con il “record” del 136%. Mancano ancora 133 giorni alla fine dell’anno ma abbiamo consumato tutto.

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Dal grafico sottostante si può notare che dato 100 la quantità che la Terra può produrre in un anno in termini di cibo, acqua e risorse naturali siamo passati dal consumare 100 nel 1986 a consumare 140 oggi. Per sostenere questo trend oggi ci vorrebbe circa una Terra e mezza.

E’ indubbio che consumiamo più di quanto possiamo produrre e consumiamo le materie prime così velocemente che se il trend rimane questo il 1° gennaio 2060 l’umanità consumerà in un giorno tutto quello che la Terra può produrre in un anno intero.

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Il grafico sottostante tratto dai calcoli statistici elaborati (vedi tabella) spiega meglio il destino di tutti noi e del nostro pianeta. Se ogni anno consumiamo più di quanto la Terra può dare e sostenere, chiaramente ciò che prendiamo “in prestito” non lo ritroviamo più nell’anno successivo.
Per essere chiari: se quest’anno abbiamo consumato il 136% delle risorse disponibili vuol dire che nel 2014 abbiamo a disposizione il 64% delle materie prime prodotte in quell’anno visto che il 36% è stato già utilizzato nell’anno precedente.

Continuando così nel 2060 o troviamo un altro pianeta o la vita sulla Terra sarà pressoché impossibile.

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Il problema non è tanto l’aumento della popolazione mondiale in questi ultimi anni ma lo stile di vita, i consumi e il sistema di produzione che gran parte della popolazione mondiale ha adottato negli ultimi trent’anni.
Bisognerebbe evitare gli sprechi di cibo e di energia che in molti paesi raggiungono dimensioni esorbitanti e ripensare a cosa intendiamo per “crescita”.
In questo scenario apocalittico la politica internazionale – ma anche italiana – sembra bloccata.
L’Italia, in confronto ad altri paesi, sembra ancora più statica, bloccata dalla sua burocrazia e da una instabilità politica che non aiuta a prendere decisioni forti e di vero cambiamento.

In attesa di provvedimenti istituzionali spetta a noi iniziare a cambiare i nostri piccoli gesti quotidiani. Sono tante le associazioni di cittadini che promuovono un cambiamento degli stili di vita per creare un modello di sviluppo sicuramente eco-sostenibile.
Invocare la crescita senza una proposta concreta non vuol dire nulla. Dobbiamo diffidare da chi proclama che bisogna “tornare” a crescere. È quel “tornare” che ci deve spaventare. Non si è forse capito che quel sistema economico è fallito e che indietro non si torna.

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Clicca sull’immagine per vedere la tabella in pdf.


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