Prosciutto di San Daniele in Italia e nel mondo: statistiche, export e fatturato

La strategia produttiva del San Daniele DOP durante il 2020 è riuscita ad intercettare le nuove abitudini di consumo alimentari, imposte dal periodo storico, permettendo di essere in linea con i dati attesi.

Prosciutto di San Daniele
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24 Marzo 2021 - 18.19


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Riconosciuto come uno dei principali driver del settore alimentare del nostro Paese, simbolo di qualità ed eccellenza Made in Italy, il Prosciutto di San Daniele vede anche nel 2020 riconfermato l’apprezzamento da parte dei mercati nazionali ed internazionali, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia in corso.  La strategia produttiva del San Daniele DOP durante il 2020 è riuscita ad intercettare le nuove abitudini di consumo alimentari, imposte dal periodo storico, permettendo di essere in linea con i dati attesi dal comparto.

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A confermarlo sono i dati della produzione, che raccontano di oltre 2,5 milioni di cosce lavorate nei 31 stabilimenti produttivi collocati esclusivamente a San Daniele del Friuli, provenienti da 3.641 allevamenti di suini distribuiti nelle 10 regioni italiane selezionate: Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. 

 

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Un fatturato da 310 milioni di euro

Il fatturato totale del San Daniele DOP chiude il 2020 raggiungendo quota 310 milioni di euro. Il dato deve tener conto di una lieve flessione, rispetto all’anno precedente, nei volumi delle vendite delle esportazioni, in linea con i trend di mercato. Il 18% della produzione del Prosciutto di San Daniele è stato destinato ai mercati extra Italia mentre il restante 82% al consumo interno.

Volumi di vendita positivi, coerenti con le attese riguardanti i nuovi stili di vita dei consumatori, vengono registrati dalle vaschette di pre-affettato. Il totale delle confezioni certificate inserite nel mercato nel 2020 ammonta a oltre 21,3 milioni di vaschette, pari a 398.968 prosciutti, per un totale di oltre 1,85 milioni di chilogrammi. Di questo dato ai mercati esteri è stato destinato il 22% della produzione totale, circa 4,7 milioni di confezioni. 

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Il formato è particolarmente apprezzato dai consumatori che vedono nelle confezioni di pre-affettato una risposta in linea con le nuove abitudini di acquisto, che vedono nella propria spesa alimentare selezionare sempre più prodotti ‘ready to eat’, poiché questa assicura all’acquirente praticità e comodità.

 

L’export in Europa, America e nel mondo

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Sul totale delle esportazioni del San Daniele DOP, il 57% è stato destinato al mercato europeo. Tra i paesi in cui si attestano volumi maggiori di vendita troviamo la Francia, che si conferma al primo posto con il 26,1% del mercato, seguita dalla Germania con il 15%, il Belgio (6,1%), la Svizzera (5,1%) e l’Austria (2,2%). Anche Lussemburgo, Olanda e Regno Unito rientrano tra i principali importatori.

Il 16% del totale delle esportazioni è stato destinato al mercato statunitense, da sempre grande amante del San Daniele DOP, classificandosi al secondo posto nella classifica mondiale. Ultimo paese in doppia cifra l’Australia, con il 12,3%. Canada, Giappone e Brasile sono gli altri principali paesi extra UE.

Giungono segnali di apprezzamento e crescita anche dall’Est Europa, dove si registrano incrementi percentuali rilevanti rispetto alle esportazioni dell’anno precedente. Nello specifico in Romania (+194%), Polonia (+82%), Slovenia (+49%), Ucraina (+46%) e Repubblica Ceca (+15%), paesi che contribuiscono ad ampliare il bacino delle esportazioni del marchio italiano.

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Pur registrando una flessione di qualche punto, causata dalla riduzione delle esportazioni, i dati di vendita complessivi testimoniano il fatto che il Prosciutto di San Daniele è riconosciuto a livello mondiale.

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