Draghi sul Recovery: "Dobbiamo spendere bene le risorse per giovani e donne"

Il premier fa il punto per i 191 miliari da spendere: "Rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica. Oltre ad appiattire la differenza tra Nord e Sud"

Mario Draghi
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23 Marzo 2021 - 10.09


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Una risorsa importante da investire per il futuro dell’Italia, ma quali sono i programmi di spesa per il premier Mario Draghi?

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Lo ha chiarito in videoconferenza all’evento ‘Sud – Progetti per ripartire’ organizzato dalla ministra per il Sud, Mara Carfagna.

“Il programma ‘Next Generation Eu’ prevede per l’Italia 191,5 miliardi da spendere entro il 2026. Rafforzare la coesione territoriale in Europa e favorire la transizione digitale ed ecologica sono alcuni tra i suoi obiettivi. Ciò significa far ripartire il processo di convergenza tra Mezzogiorno e Centro-Nord che è fermo da decenni. Anzi, dagli inizi degli anni ’70 a oggi è grandemente peggiorato”.

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Il premier ha poi rimarcato come il governo intenda spendere “bene” queste risorse, centrali per la ripartenza, guardando soprattutto alle donne e ai giovani.

“Il prodotto per persona nel Sud è passato dal 65% del Centro Nord al 55%. Negli ultimi anni – snocciola i numeri il presidente del Consiglio – c’è stato un forte calo negli investimenti pubblici, che ha colpito il Sud ovviamente insieme al resto del Paese. Tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è infatti più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi. Per la prima volta da tempo, abbiamo l’occasione di aumentare la spesa in infrastrutture fisiche e digitali, nelle fonti di energia sostenibili”.

“Le risorse di Next Generation Eu si aggiungono ad ulteriori programmi europei e ai fondi per la coesione, che mettono a disposizione altri 96 miliardi per il Sud nei prossimi anni. Ma abbiamo imparato che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno. Ci sono due problemi: uno nell’utilizzo dei fondi europei, l’altro nella capacità di completamento delle opere pubbliche. A fronte di 47,3 miliardi di euro programmati nel Fondo per lo Sviluppo e la Coesione dal 2014 al 2020, alla fine dello scorso anno erano stati spesi poco più di 3 miliardi – il 6,7%. Nel 2017, in Italia erano state avviate ma non completate 647 opere pubbliche. In oltre due terzi dei casi, non si era nemmeno arrivati alla metà. Il 70% di queste opere non completate era localizzato al Sud, per un valore di 2 miliardi. Divenire capaci di spendere questi fondi, e di farlo bene, è obiettivo primario di questo governo. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi in particolare verso le donne e i giovani”, assicura Draghi.

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“Vogliamo fermare l’allargamento del divario” con il Nord del Paese, puntando soprattutto alle “donne e i giovani” e investendo al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa, sottolinea.

“Il nostro, il vostro successo in questo compito può essere anche un passo verso il recupero della fiducia nella legalità e nelle istituzioni, siano esse la scuola, la sanità o la giustizia. In questa sfida un ruolo cruciale è anche vostro, classi dirigenti. Ma un vero rilancio richiede la partecipazione attiva di tutti i cittadini” dice il presidente del Consiglio.

 

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