Confindustria preoccupata: "Si deve poter licenziare e assumere. Draghi ci convochi subito"

Parla Carlo Bonomi: "Quella dell’occupazione è una vera tragedia a cui bisogna fare fronte subito"

Carlo Bonomi
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8 Marzo 2021 - 08.59


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Basta con le proroghe, i rinvii, i tentennamenti, perché con 5,6 milioni di persone in povertà assoluta, un milione in più in un anno, quella dell’occupazione più che una emergenza è una vera tragedia a cui bisogna fare fronte subito”. E’ l’appello lanciato da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista al ‘Messaggero’.

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“E’ il momento di affrontare i veri problemi del Paese. Per questo, in vista del varo del decreto che si occuperà di ristori e licenziamenti, chiediamo un cambio di metodo urgente sul tema lavoro. Il governo – dice quindi Bonomi – deve convocare subito tutte le parti sociali, imprese e sindacati insieme. Con l’obiettivo di chiarire in due settimane al massimo, di confronto continuato, come adottare un ammortizzatore universale e politiche attive del lavoro basate su formazione e occupabilità. Non bisogna più perdere tempo, questa è la riforma del lavoro che va messa nel Piano Nazionale di Resilienza e Ripresa da presentare tra 7 settimane. Ma va definita adesso, non tra mesi, perché i tempi per attuarla non devono andare oltre il primo anno di Pnrr”. E ancora:  “Chiediamo tempi rapidissimi per le proposte sul lavoro. Il blocco dei licenziamenti si sta trasformando anche in un blocco delle assunzioni. Da luglio, lo ricordo, abbiamo chiesto una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali, per superare la logica del blocco, visto che siamo di fatto l’unico Paese in Europa in cui questo accade”, aggiunge il leader degli industriali.

Su Alitalia, Bonomi fa notare che “per salvare la compagnia di bandiera
abbiamo speso 8 miliardi in 5 anni, la Nasa è andata con meno di 3 miliardi su Marte. Detto questo prendo atto con soddisfazione che il governo ha detto che non vuole spendere altri soldi dei contribuenti. Mi auguro poi che con le elezioni in autunno a Roma nessuno voglia puntare su un dividendo elettorale su questo tema. Va bene, lo voglio sottolineare, il confronto con Bruxelles che spero porti frutti”.

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Su Autostrade, invece, “la statalizzazione è un tema che ci preoccupa. La gestione pubblica, come tutti sanno, non ha dato grandi risultati. Non vanno fatte operazioni fuori dalle regole di mercato. Una posizione chiara la nostra. E spero che con Draghi premier finisca la politica degli annunci, concentrando l’attenzione su quello che serve davvero al Paese, alle priorità degli italiani”.

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