Tracollo del settore turistico: Veneto, Lombardia e Lazio le regioni più colpite
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Tracollo del settore turistico: Veneto, Lombardia e Lazio le regioni più colpite

Lo rende noto l'Istituto Demoskopika, secondo cui Il Veneto risulta in testa anche per il decremento stimato della spesa turistica: 3.272 milioni di euro.

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6 Ottobre 2020 - 13.18


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Lockdown e pandemia di coronavirus hanno fortemente penalizzato il comparto turistico italiano. A livello complessivo sono 5 i sistemi turistici regionali più colpiti: Veneto, Sicilia, Toscana, Lombardia e Lazio. Lo rende noto l’Istituto Demoskopika, secondo cui Il Veneto risulta in testa anche per il decremento stimato della spesa turistica: 3.272 milioni di euro.

Secondo la stima a consuntivo dell’Istituto Demoskopika il Veneto, con un tasso di internazionalizzazione pari al 65,3%, avrebbe ridotto gli arrivi di 9,3 milioni (-63,3% rispetto al 2019) e le presenze di 35,6 milioni (-65,1% rispetto al 2019).

 

A seguire, in valore assoluto, Lombardia con una contrazione pari a 6,6 milioni di arrivi (-55,8%) e 16,4 milioni di presenze (-57,4%), Toscana con una riduzione pari a 6,1 milioni di arrivi (-59,2%) e 21,7 milioni di presenze (-60,7%), Lazio con una riduzione pari a 4,8 milioni di arrivi (-54,7%) e 15,2 milioni di presenze (-55,8%) e l’Emilia Romagna con una riduzione pari a 4,6 milioni di arrivi (-52,4%) e 18,1 milioni di presenze (-55,6%).

 

In chiave percentuale è la Sicilia a presentare i “conti piu’ salati”, preceduta solo dal Veneto: -2,2 milioni di arrivi e -6,8 milioni di presenze con un calo rispettivamente pari al 59,9% e al 61% rispetto ai primi otto mesi del 2019. Il Veneto, è in testa anche per il decremento stimato della spesa turistica: 3.272 milioni di euro. Seguono, con sforbiciate rilevanti dei consumi in “viaggi e vacanze”, Toscana con 2.130 milioni, Lombardia con 1.784 milioni, Emilia-Romagna con 1.609 milioni, Lazio con 1.513 milioni e Trentino Alto Adige con 1.165 milioni.

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Nel 2020 l’Italia perde metà delle presenzeL’emergenza coronavirus avrebbe già “bruciato” ben 173,5 milioni di presenze e oltre 48 milioni di arrivi con una contrazione rispettivamente del 52,5% e del 51,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In picchiata anche gli incassi comunali dell’imposta di soggiorno: oltre 211 milioni di euro. Sforbiciata di ben 16 miliardi di euro di spesa turistica, con quasi la metà, pari a 7,2 miliardi, concentrata in Veneto, Toscana e Lombardia che presentano un tasso di internazionalizzazione dei sistemi turistici ben al di sopra del 50%.

 

“Il governo – afferma il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – decida se il turismo è davvero un settore strategico per la propria economia. Si attivi, nella forma e nella sostanza, a condividere con i portatori di interesse del comparto un unico Piano di ripresa del turismo italiano contenente consapevolmente obiettivi, strategie, azioni, risorse finanziarie e indicatori di risultato. Altrimenti al danno di un mancato impatto sul sistema turistico italiano dei provvedimenti assunti dalle istituzioni ai vari livelli si aggiungerà la beffa di una frammentata governance che rallenterà, in un ostacolante circuito vizioso, la ripresa del turismo italiano”.

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