Alla fine l'Eurogruppo trova l'accordo: Mes per spese sanitarie senza condizioni
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Alla fine l'Eurogruppo trova l'accordo: Mes per spese sanitarie senza condizioni

Messo in campo un piano da mille miliardi, nessuna menzione degli Eurobond. Gualtieri: "Proposta ambiziosa, ci batteremo per realizzarla"

La riunione dell'Eurogruppo
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9 Aprile 2020 - 07.56


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L’Eurogruppo ha raggiunto un accordo sul Mes (per le spese sanitarie senza condizioni), sulla Bei e sul meccanismo anti-disoccupazione. Nel testo di conclusioni, che ora passa ai leader, non ci sarebbe menzione di Eurobond. La riunione è durata meno di 45 minuti e si è conclusa “con l’applauso dei ministri”, ha fatto sapere il portavoce del presidente Centeno.

Mes a zero condizioni per le spese sanitarie Il piano ha un valore complessivo da mille miliardi di euro, ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. “Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19 – si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo – La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”.

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 Soddisfazione di Gentiloni e Gualtieri “L’Eurogruppo ha trovato l’accordo. Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è solidarietà”, ha commentato il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalitàdel Mes – ha spiegato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri -. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”.

Le dichiarazioni di Conte alla Bbc
“Dobbiamo decidere quali settori possono ricominciare la loro attività. Se gli scienziati lo confermano, potremmo iniziare ad allentare alcune misure già entro la fine di questo mese”. Giuseppe Conte, in un’intervista alla Bbc, torna a parlare della fase due. Nell’ultimo della serie di interventi che ha fatto sulle testate internazionali per sensibilizzare gli altri Paesi sulla solidarietà europea, il premier sottolinea che le restrizioni potranno essere eliminate solo gradualmente. 

Il presidente del Consiglio guarda alla gestione della crisi portata dal Coronavirus negli ultimi due mesi e afferma: “Tornando indietro farei lo stesso”. Poi precisa: “La perfezione non è di questo mondo e non sono così arrogante da pensare che il governo italiano sia stato perfetto”. Ma, aggiunge, quello italiano è un sistema “completamente diverso” da quello cinese e se fossero state suggerite prima del tempo misure restrittive delle libertà costituzionali, “mi avrebbero probabilmente preso per pazzo”.

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L’emergenza è stata sottovalutata? Per Conte non è così. “L’Italia ha sempre adottato misure efficaci e tempestive”, afferma. 

Poi il messaggio all’Unione europea: “Se non cogliamo l’occasione per dare nuova vita al progetto europeo, il rischio di fallimento è reale”. Ma questa prospettiva, aggiunge, va evitata: “Non permetterò che si realizzi”.

E ancora: “Abbiamo bisogno di una risposta economica e sociale a livello europeo”. Servono risposte “monetarie e fiscali” adeguate per fronteggiare la “prova più grande dalla Seconda Guerra Mondiale” che l’Unione europea è chiamata ad affrontare. In assenza di queste risposte, ci sarebbe una “grande delusione” da parte non solo degli italiani, ma di tutti gli europei.

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