Il governo dà 4,3 miliardi ai comuni e 400 milioni per la spesa a chi non ha soldi
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Il governo dà 4,3 miliardi ai comuni e 400 milioni per la spesa a chi non ha soldi

L'annuncio di Conte e Gualtieri:"Sappiamo che tanta gente sta soffrendo ma lo Stato c'è"

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29 Marzo 2020 - 08.17


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Giuseppe Conte ha annunciato un nuovo Dpcm per far fronte all’emergenza alimentare causata dal coronavirus. “Coinvolgiamo i sindaci e i Comuni, a loro disponiamo 4,3 miliardi sui fondi di solidarietà comunale più 400 milioni con vincolo da destinare a persone che non hanno i soldi per la spesa”, ha detto il premier. “Vogliamo dare un segnale concreto della presenza dello Stato”, ha aggiunto. 
Una risposta rapida e immediata a chi ne ha più bisogno, a partire da chi non riesce più a fare la spesa. Mentre studia gli interventi da inserire nel prossimo decreto di aprile per mitigare i danni economici del coronavirus il governo accelera e anticipa, via Dpcm, 4,3 miliardi del Fondo di solidarietà ai Comuni, con le casse in difficoltà. E stanzia in aggiunta, con ordinanza della Protezione civile, 400 milioni subito “per buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari”.
Buoni spesa –  Oltre allo stanziamento da 4,3 miliardi, dunque, “con ordinanza delle Protezione Civile aggiungiamo a questo fondo 400 milioni, un ulteriore anticipo che destiniamo ai Comuni col vincolo di destinarlo alle persone che non hanno i soldi per non fare la spesa. Da qui nasceranno buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari”, ha spiegato Conte. 
“Sappiamo che tanta gente sta soffrendo ma lo Stato c’è” dice il premier, mentre il ministro Roberto Gualtieri, seduto al suo fianco (ma rispettando il metro di distanza) assicura che “nessuno sarà lasciato da solo” e annuncia che, accanto a questa prima misura si sta lavorando per “rafforzare e allargare” la platea dei beneficiari del bonus da 600 euro oggi dedicato ad autonomi, collaboratori, partite Iva e stagionali, anche a chi “non ha fonti di reddito”. Una sorta quindi di reddito “di emergenza”, come la proposta lanciata sia dal Movimento 5 Stelle sia dal Pd, che non si tradurrà però in una riforma complessiva del Reddito di cittadinanza ma sarà una risposta da mettere in campo durante l’emergenza.
“Presto per parlare di riaperture ma la scuola andrà oltre 3 aprile” – Il presidente Conte ha risposto a una domanda sulla possibilità di una ripresa delle attività economiche “non essenziali” fermate per l’emergenza coronavirus: “A inizio settimana ci metteremo al lavoro per confrontarci con il Comitato tecnico scientifico
che sta continuamente aggiornando i dati anche in questa prospettiva e poi valuteremo insieme”. “Quello che deve essere chiaro è che quando il governo ha adottato questa misura lo ha fatto con la massima consapevolezza che è una scelta molto impattante, onerosa ma il nostro obiettivo prioritario è sempre la salute dei cittadini”.
”Pensiamo – ha detto ancora il premier – che questa misura sia conveniente anche dal punto di vista economico: confidiamo che ne possa derivare una fuoriuscita dall’emergenza più rapida possibile e quindi una ripresa di tutte le attività ma ancora non abbiamo tutti i dati per operare una piena valutazione”. Per quanto riguarda la scuola Conte conferma quanto detto dal ministro Azzolina: “Anche io che la sospensione delle attività didattiche proseguirà ragionevolmente: non c’è una prospettiva di tornare il 3 aprile alle attività didattiche ordinarie”.
Pagamenti Cig entro il 15 aprile – Il premier ha spiegato anche che si lavora per i pagamenti Cig entro metà aprile. “La ministra Catalfo e l’Inps stanno lavorando senza sosta. Vogliamo mettere tutti i beneficiari della Cassa integrazione di accedervi subito, entro il 15 aprile e se possibile anche prima”. 
Azzerare la burocrazia – Rispetto all’emergenza sanitaria, Conte ha detto che “oggi segnaliamo il numero più alto di guariti. Ci confronteremo a inizio settimana con gli esperti e confidiamo che ci portino buone notizie”, Il presidente del Consiglio sottolinea la volontà di far sentire la presenza dello Stato: “Vi chiedo di comprendere questo sforzo: la macchina statale prevede procedimenti complessi, stiamo facendo l’impossibile per azzerarli”. 
Gualtieri: “Nessuno sarà lasciato solo” – “Sono giorni molto difficili, rendiamo immediatamente disponibili risorse per i Comuni per aiutare le persone in difficoltà a reperire prodotti di prima necessità e generi alimentari”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ribadendo che “nessuno deve essere lasciato da solo”.  Non ci sarà alcuna riforma fiscale, al momento, ha sottolineato Gualtieri, mettendo a tacere i mal di pancia scatenati nella maggioranza dall’idea del ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, di valutare anche l’ipotesi di una patrimoniale. Due le formule allo studio per dare un reddito a chi ha zero (o ha in nero) e non risulta beneficiario di nessun altro sussidio: o l’estensione del Reddito di ultima istanza o la creazione di una sessione apposita all’interno del Reddito di cittadinanza. In ogni caso si tratterebbe di una misura a tempo.
Misure operative subito – “Abbiamo anticipato con Dpcm l’erogazione di 4,3 miliardi del Fondo di solidarietà ai comuni per dare ossigeno immediato ai loro bilanci e aggiungiamo 400 milioni” per gli aiuti alimentari. Le misure saranno “operative da domenica mattina. Ringrazio l’Anci per la collaborazione perché così abbiamo trovato il metodo più rapido per fare arrivare un aiuto concreto a chi ha bisogno”, ha aggiunto Gualtieri. 
Decaro: “Risposta veloce a chi ne ha bisogno” – Durante la conferenza stampa di Conte è intervenuto anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci. “Arrivano centinaia di richieste da famiglie in difficoltà economiche e sociali, questo provvedimento è una risposta veloce a chi ne ha bisogno. Faremo la nostra parte”, ha detto.

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