Il Governo approva il decreto di marzo "cura Italia": non basta ma è un inizio
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Il Governo approva il decreto di marzo "cura Italia": non basta ma è un inizio

"Questo decreto non basta, ma il Governo è presente oggi e domani: ci saranno ingenti e rapidi investimenti"

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16 Marzo 2020 - 08.42


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“Il governo è vicino alle imprese, i professionisti, le famiglie, alle donne e gli uomini, i giovani che stanno facendo enormi sacrifici per tutelare il bene più alto. Nessuno deve sentirsi abbandonato e questo decreto lo dimostra”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa dopo il Cdm. “Abbiamo appena concluso i lavori del Consiglio dei ministri: è un passaggio importante. “Possiamo parlare di modello italiano non solo per la strategia di contrasto ma anche di un modello italiano per la strategia” di risposta economica all’epidemia del Coronavirus. “E’ una manovra economica poderosa: non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con gli stracci. Stiamo cercando di costruire una diga per proteggere imprese famiglie lavoratori”. 

“L’Ue ci segua. I primi segnali sono importanti. L’Italia promotrice di un messaggio a tutte le istituzioni Ue”, ha proseguito Conte. “Siamo consapevoli che non basterà” il decreto anti-Coronavirus ma “il governo risponderà presente anche domani; dovremo predisporre misure per il tessuto economico e sociale fortemente intaccato” dall’emergenza “con un piano di ingenti investimenti con una rapidità che il nostro paese non ha mai conosciuto prima”.

 

Congedi per i genitori al 50% della retribuzione Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi ‘speciali’ saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione.Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni.

 

Agli autonomi 500 euro una tantum Agli autonomi sarà riconosciuta una indennità una tantum di 500 euro. E’ prevista per professionisti e collaboratori, per gli stagionali, i lavoratori del turismo e delle terme, dell’agricoltura e anche per i lavoratori dello spettacolo.

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Premio a chi lavora a marzo – Chi ha continuato ad andare al lavoro nel mese di marzo riceverà un bonus da 100 euro, destinato sia ai dipendenti pubblici sia ai privati sotto i 40mila euro di reddito. Il premio sarà esentasse.

 

Spinta alla produzione di mascherineSarà consentito produrre mascherine chirurgiche in deroga alle vigenti norme. Le aziende produttrici che intendono avvalersi della deroga devono inviare all’Iss autocertificazione sulle caratteristiche tecniche delle mascherine,rispettando tutti i requisiti di sicurezza. L’Iss in 2 giorni si pronuncia circa la rispondenza delle mascherine alle norme vigenti. Confermati anche gli incentivi a fondo perduto alle imprese che già le producono.

 

Maxi acquisto di mascherine e guanti per i lavoratori Arrivano fondi per 50 milioni a Invitalia da distribuire alle imprese per l’acquisto di guanti e mascherine. Le risorse saranno trasferite dall’Inail a Invitalia entro il 30 aprile. Previsto anche un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute da chi ha attività d’impresa per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, fino a un massimo di 20mila euro. 

 

Fondo di ultima istanza per i redditi più bassi Previsto anche un “fondo per il reddito di ultima istanza” per i lavoratori danneggiati dal coronavirus. Si tratta di una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10mila euro. Per sostenerli viene istituito un fondo da 200 milioni per l’erogazione di una indennità nel 2020. Sarà il ministero del Lavoro a definire i criteri.

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Quarantena come la malattia – Il periodo trascorso in quarantena viene equiparato alla malattia e come tale sarà trattato economicamente. Il decreto definisce i termini per il certificato medico relativo e gli oneri sono a carico dello Stato. 

 

Sospesi gli adempimenti tributari fino al 31 maggio Per i soggetti che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato sono sospesi gli adempimenti tributari diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020.

 

Partite Iva, versamenti dei tributi a maggio – Le partite Iva che possono usufruire della moratoria fiscale provvederanno ai versamenti tributari, per ora sospesi, entro il 31 maggio in un’unica soluzione, oppure rateizzati fino a un massimo di 5 rate mensili, senza sanzioni e interessi, e gli adempimenti sospesi andranno effettuati entro il 30 giugno. 

 

Credito d’imposta del 60% degli affitti di marzo di negozi e bottegheNel testo c’è anche un credito d’imposta del 60% degli affitti di marzo di negozi e botteghe. Lo sconto fiscale non si applica alle attività che sono state identificate come essenziali, tra cui farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari di prima necessità e che sono rimaste aperte.

 

Ok a nuovo debito fino a un massimo di 25 miliardi Contro l’emergenza coronavirus, il governo potrà emettere nuovo debito fino a un massimo di 25 miliardi. “Al fine di reperire le risorse per assicurare la liquidità necessaria all’attuazione degli interventi di cui al presente decreto – si legge nelle disposizioni finanziarie – è autorizzata l’emissione di titoli di Stato per un importo fino a 25.000 milioni di euro per l’anno 2020”. Lo stesso articolo fa comunque riferimento anche ad altri fondi di copertura senza al momento indicare però gli importi.

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1,1 miliardi alla Sanità, 1,5 alla protezione civile Il decreto destina 1,15 miliardi al finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard e 1,5 miliardi al Fondo per le emergenze nazionali istituito presso la protezione civile. 

 

5 miliardi per 9 settimane di cassa integrazione Arrivano quasi 5 miliardi per gli ammortizzatori sociali, concessi per tutti per 9 settimane. Si prevedono circa 1,3 miliardi per la Cig ordinaria e per trasformare in ordinaria la Cigs (338 milioni). Altri 3,3 miliardi serviranno per l’estensione della cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, compresi agricoltura e pesca. Resta escluso il lavoro domestico. 

 

Prefetto potrà requisire alberghi per le quaranteneIl decreto prevede la possibilità per il prefetto di requisire strutture alberghiere, ovvero altri immobili idonei, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare. Il capo della protezione civile può inoltre requisire in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, “presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché beni mobili di qualsiasi genere”, per fronteggiare l’emergenza. Sono previsti indennizzi.

 

Stop ai mutui per la casa, anche per gli autonomi Sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi, senza necessità di presentare l’Isee. La misura amplia le maglie del Fondo Gasparrini, attualmente riservato alle famiglie in difficoltà per la perdita del lavoro, morte o non autosufficienza anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che presentano autocertificazione di un calo di oltre un terzo del fatturato per l’emergenza. Previsto un fondo a garanzia di 500 milioni.

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