Si arrenderanno mai all’evidenza Salvini e Di Maio? Come reagiranno davanti all’ennesima, solenne bocciatura del loro Def, che dopo la stroncatura dell’Ue – ma lì, si sa, è colpa dell’Europa dei gufi e dei rosiconi – viene respinto anche dall’Ufficio parlamentare di bilancio che ha ritenuto impossibile validare le osservazioni fatte dal Governo per il 2019. In altre parole, le stime fatte dal governo sono considerate “eccessivamente ottimistiche” riguardo la previsione di crescita del Pil reale (1,5 per cento) sia di quello nominale (piu’ 3,1 per cento nel 2019).
Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio bilancio, in audizione alla Camera ha spiegato che “vanno ricordati i forti rischi al ribasso cui sono soggette le previsioni per il 2019”.
Riguardo il rispetto delle regole europee, l’Ufficio spiega che per il 2019 il deterioramento del saldo strutturale – il saldo del conto economico delle amministrazioni pubbliche che misura l’eccedenza della spesa rispetto alle risorse a disposizione – allo 0,8% del Pil, a fronte dell’aggiustamento richiesto dello 0,6% rappresenta una deviazione dalla regola europea della spesa, secondo la quale è ritenuta inaccettabile una deviazione dall’obiettivo di pareggio di bilancio di 0,5% del Pil o superiore.
È presente inoltre una deviazione significativa sulla regola europea della spesa: le due deviazioni sommate potrebbero rappresentare una violazione “particolarmente grave” del Patto europeo di Stabilità e Crescita.