Arriva a Firenze la Prima mondiale di ''Pessoa - Since I've been me’’

E’ questa l’ultima fatica del grande regista e drammaturgo Bob Wilson, che si dedica ad un elegante spettacolo di suggestioni, capaci di esaltare le parole e le immagini del celebre poeta portoghese

Arriva a Firenze la Prima mondiale di ''Pessoa - Since I've been me’’
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9 Maggio 2024 - 15.45 Culture


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Commissionato e prodotto dal Teatro della Pergola di Firenze e dal Théâtre de la Ville di Parigi, lo spettacolo ”Pessoa – Since I’ve been me’’ nasce dalle fasce del comune progetto “L’Attrice e l’Attore europei“, coprodotto anche dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dal Teatro Stabile di Bolzano, dal São Luiz Teatro Municipal de Lisboa e dal Festival d’Automne à Paris in collaborazione con Les Théâtres de la Ville de Luxembourg.
Si tratta di un lavoro complesso che ha richiesto ben sei anni di organizzazione, promosso e fortemente desiderato dallo stesso Marco Giorgetti – direttore del principale teatro fiorentino e della Fondazione Teatro della Toscana– in occasione del mezzo secolo trascorso dalla Rivoluzione dei Garofani, che riportò la democrazia in Portogallo. Si è così deciso di celebrare la figura di Fernando Pessoa (Lisbona 1888-1935), considerato uno degli autori più importanti del secolo scorso.

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Proprio lui sosteneva che ”ognuno di noi è più di uno, è molti, è una prolissità di se stesso” , creando così numerosi alter ego ed eteronimi da associare alle sue opere. E’ da questo spunto che Bob Wilson – tra i più importanti artisti del teatro e delle arti visive del mondo – e Darryl Pinckney – autore dell’aspetto più strettamente drammaturgico- sono partiti per dare forma ad un elegante spettacolo, capace di celebrare le parole e le sonorità della poesia di Pessoa. Il testo si fa successione varia di citazioni, più volte riprese e presentate al pubblico tra gesti, colori, suoni, ed immagini. Sono poi la colonna sonora di Nick Sgar, fatta di rumori più o meno simbolici, ma sostanzialmente disturbanti ed il raffinato gioco di luci e magiche illuminazioni spaziali di Wilson a completare l’incredibile atmosfera.

Nè si può dire che la performance degli attori sia da meno, giovani e pronti a tutto: dalla recitazione al canto, passando per il mimo e concludendosi nella danza. I sette protagonisti sono duttili e multiformi anche dal punto di vista della lingua e della nazionalità, contribuendo alla creazione di un’opera che ad un tempo celebra e supera le quattro stesse lingue coinvolte. Ci muoviamo, infatti, dalla nota portoghese Maria de Medeiros alle radici africane della francese Aline Belibi, dal brasiliano Rodrigo Ferreira all’italo-albanese Klaus Martini, dagli italiani Sofia Menci e Gianfranco Poddighe alla franco-brasiliana Jnaina Suaudea.

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Dopo la prima mondiale presso il Teatro della Pergola di Firenze, che si replicherà fino al 12 maggio, lo spettacolo si trasferirà a Parigi, al Théâtre de la Ville (dal 5 al 14 novembre). Seguirà inoltre una tournée internazionale, destinata a rientrare in Italia solo il prossimo anno, stavolta al Rossetti di Trieste (dal 13 al 16 febbraio 2025).

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