Storia di Eugenia, la piccola partigiana siciliana trucidata dai nazisti

Eugenia Corsaro, "la martire siciliana più giovane della Resistenza", venne scoperta dai nazisti mentre tagliava cavi elettrici di un aeroporto militare. I militari la giustiziarono sul posto.

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24 Aprile 2024 - 21.17


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Aveva solo dodici anni e tanto coraggio. Il suo compito era quello di tranciare i fili elettrici che portavano la corrente all’aeroporto militare Gerbini di Catania. Grazie alla sua statura e al fisico minuto riusciva a portare a termine quel delicato compito senza problemi, fino a quando, però, Eugenia Corsaro, “la martire siciliana più giovane della Resistenza”, venne scoperta dai nazisti che, dopo averla catturata, la giustiziarono sul posto.

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La base aerea Gerbini era stata ricavata dalla Regia aeronautica tra i campi agricoli della piana di Catania, a una ventina di chilometri dalla città. Da qui durante la guerra si alzavano in volo gli aerei della temuta Luftwaffe tedesca per le azioni militari su Malta e contro le navi britanniche. A quei tempi la Resistenza siciliana contava già diversi gruppi organizzati. Uno di questi era proprio attivo nella zona della base aerea con diverse opere di sabotaggio ai danni dell’avamposto nazifascista messe a segno spesso da Eugenia, che a soli 12 anni riusciva a staccare la corrente dell’aeroporto.

Durante una di queste operazioni, Eugenia fu scoperta dai nazisti. Catturata, fu giustiziata sul posto. La storia della piccola partigiana siciliana è arrivata a noi grazie a Nunzio Di Francesco, pure lui partigiano. Racconto che Angelo Sicilia ha pubblicato in “Testimonianze partigiane”. “Un atto eroico da parte di uno dei tanti personaggi sconosciuti che la nostra storia ci riserva”, dice Sicilia.

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“Sappiamo che i nazisti causarono centinaia di stragi nell’Italia continentale – dice lo scrittore – ma la stagione delle stragi la iniziarono in Sicilia. La divisione corazzata Goering, che causò decine di eccidi, specie in Toscana, cominciò questo tragico rituale in Sicilia. A Mascalucia, con quattro civili uccisi e a Castiglione di Sicilia, dove i morti furono sedici”. E ancora prima dello sbarco degli alleati tante furono le ondate di arresti e deportazioni “al confino e sulle isole, come a Ventotene o addirittura in Africa. E tanti i sacrifici di piccoli eroi comuni come Eugenia”.

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