Si vola con il pianoforte di Remo Anzovino al suo sesto album

Sesto album per Remo Anzovino che lo ha presentato in anteprima nella rassegna Piano City a Milano.

Si vola con il pianoforte di Remo Anzovino al suo sesto album
Remo Anzovino
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25 Maggio 2023 - 11.19


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di Giordano Casiraghi

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Sesto album per Remo Anzovino che lo ha presentato in anteprima nella rassegna Piano City a Milano. «Dont’t Forget to Fly» è un invito a guardare avanti, predisporsi per affrontare nuovi orizzonti e l’artista sa come stimolare questi viaggi immaginari, lui che ha vinto il Nastro D’Argento2019 Musica dell’Arte per le colonne sonore. Anzovino ha suonato all’International Jazz Festival di Ankara, al London Jazz Festival, al The Cutting Room a New York, Arena di Verona e Caracalla, al Castello Sforzesco di Milano fino a una recente tournée in Giapponea inizio anno.

«Dont’t Forget to Fly» rappresenta una moderna suite in 12 movimenti: un viaggio onirico dove ogni brano è collegato al precedente e si connette al successivo. Un tempo questo stile veniva etichettato come New Age, quando quello stile serafico venne allo scoperto negli anno Ottanta con l’etichetta Windham Hill e con il pianista George Winston. Oggi Anzovino prosegue e sviluppa quel percorso, che poi per tutti inizia dalla musica classica rendendola piacevole e ricca di suggestioni.

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Dalle note stampa si legge che chi ascolta è chiamato a vivere la seconda vita di Icaro: una sorprendente ascesa che non prevede caduta, perché nella dimensione del sogno si è lontani dal fallimento e distanti dalla quotidianità, che spetta a noi interpretare quando gli occhi si aprono. La musica di Anzovino si è da sempre caratterizzata per il forte elemento visivo, non fa eccezione “Don’t Forget to Fly” che si contraddistingue per leggerezza e luminosità. Sempre dalle note stampa: Come un moderno sciamano, il compositore ci accompagna in uno strabiliante mondo delle meraviglie in cui si nuota nell’aria (Air Summer), si scopre che il cielo è un immenso prato di fiori (Sky Flowers) e ci si stende a riposare su un’amaca posizionata tra due nuvole (Between Two Clouds).

Il piano solo acquista la forza di un’orchestra e ci fa sentire con una raffinata sincope la pulsazione del cuore e il desiderio che prevale sulla paura (The Second Life Of Icarus), descrive attraverso una struggente ballata mediterranea la luce transitoria della luna, prima che svanisca nel giorno, (Morning Moon), annulla la forza di gravità permettendoci di volare ad alta quota (No Gravity) si scatena nello strepitoso tango di un equilibrista (On a Tightrope), danza sulla coreografia di uno stormo di uccelli (Dance of Birds), è la voce di una foresta di alberi che adornano il cielo (Celestial Trees). L’accordo in controtempo alla fine del sontuoso valzer che conclude l’album – la title track Don’t Forget To Fly – definisce il momento in si aprono gli occhi e ci si sveglia dal sogno.

Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato dal fonico Stefano Amerio (oltre 100 dischi con ECM) al Teatro di Fiesole, luogo scelto non solo per la sua acustica straordinaria ma anche perché in quei luoghi pare che Leonardo Da Vinci abbia effettuato le sue prove di volo.

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