Signals: al MoMa una esposizione su come il video ha trasformato il mondo

Si chiama “Signals: How Video Transformed the World” la mostra che si trova al MoMa di New York. Le opere presenti provengono quasi tutte da collezioni del MoMa stesso. Il centro di interesse è il video come mezzo che ha trasformato il mondo.

Signals: al MoMa una esposizione su come il video ha trasformato il mondo
Windows On The World (Part 2). 2014. Ming Wong; MoMa.
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5 Marzo 2023 - 20.19 Culture


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Il video è sempre più un elemento centrale nelle nostre vite. Il video è in tutto e continua a scandire le tappe della storia almeno dagli ultimi 60 anni. “Signals, How Video Transformed The World è la mostra che si tiene dal 5 marzo all’8 luglio 2023 al MoMa (Museum of Modern Art), a New York, che ci aiuta a porre lo sguardo ed a riflettere sul potere che la tecnologia ed il video hanno su di noi.

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Questa mostra raccoglie 70 opere degli ultimi 60 anni. I temi affrontati sono molteplici, come molteplici sono stati gli usi del video nella nostra società: da strumento di propaganda a strumento di rivoluzione televisiva, dalla democrazia elettronica a strumento pervasivo nella società dei consumi. Inoltre, gli schermi oramai definiscono pure nuovi spazi e nuove tipologie di esperienze.

I curatori, Stuart Comer e Michelle Kuo, con questa esposizione vogliono mettere in risalto i problemi della nostra società e porre il focus su nuovi modelli di vita pubblica. Nel 1974 era stato proprio il MoMa ad organizzare una conferenza dal titolo “Open Circuits: An International Conference on the Future of Television”, che si poneva lo scopo di far porre l’attenzione sul mezzo video-televisivo. Il MoMa già da allora aveva capito l’importanza e le potenzialità del mezzo ed ha sempre collezionato e conservato video, arrivando ad avere oggi una delle più corpose collezioni a tema mass media.

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Comer e Kuo, sentiti da Gina di Meo dell’Ansa, ci spiegano il loro punto di vista e la loro percezione sul video. Per loro è oramai uno strumento pervasivo nella società odierna, in grado di influenzare e formare le opinioni, sin dalle sue origini. Questa capacità pervasiva si è affermata ancor di più e la pandemia ne ha accelerato il processo: il video è presente in ogni nostro schermo e noi siamo sempre insieme ad uno schermo, in quanto esso è strumento ed oggetto di controllo sia commerciale che governativo. Con gli schermi e i video si formano opinioni e idee, ci informiamo, ci documentiamo, ma allo stesso tempo siamo esposti alla disinformazione. Per questo motivo, il video, essendo una tecnologia di largo consumo, ha un ruolo decisivo.

Infine, ma non per importanza, è utile sottolineare un concetto. Con le loro opere in esposizione, gli artisti non vogliono porsi come apocalittici o integrati, ma vogliono solo contribuire a produrre conoscenza, facendo riflettere le persone su come il video sia un potete strumento, che può avere diversi effetti, sia positivi che negativi. E questo riguarda tutto il nostro tempo: dal ricordo del passato, passando per il presente, all’orizzonte del futuro.    

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