Vi spiego perché abbiamo chiesto di riaprire le indagini sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini
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Vi spiego perché abbiamo chiesto di riaprire le indagini sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini

Alla Procura di Roma sono stati depositati 3 Dna degli assassini e un numero incalcolabile di indizi per arrivare agli esecutori e anche ai mandanti del Delitto Pasolini. La Procura di Roma deve raccogliere questa sfida

Vi spiego perché abbiamo chiesto di riaprire le indagini sull'omicidio di Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini
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David Grieco Modifica articolo

2 Novembre 2023 - 10.51


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Dopo aver parlato tutti i giorni per un anno di Pier Paolo Pasolini, dopo aver visto gli sguardi avidi e meravigliati di migliaia di studenti, dopo aver condiviso le espressioni costernate di centinaia di coetanei, questa mattina, 3 marzo 2023, insieme all’avvocato Stefano Maccioni e allo scrittore/editore Giovanni Giovannetti, abbiamo deciso di chiedere una volta per tutte alla Procura di Roma la riapertura delle indagini sulla morte atroce del più grande poeta italiano della seconda metà del Novecento.

Lo abbiamo fatto perché non è ragionevolmente possibile che Pier Paolo Pasolini sia stato maciullato a mani nude da un ragazzino piccolo e gracile che aveva raccattato alla Stazione Termini quella sera del primo novembre del 1975 per portarlo, chissà perché, a trenta chilometri di distanza dalla stazione medesima, all’Idroscalo di Ostia, al fine di consumare con lui un fugace rapporto sessuale.

D’altra parte, questo asserisce da allora la Giustizia Italiana, questo è scritto nella storia del nostro paese, questo ci fa vergognare per sempre. Anche perché buona parte dell’opinione pubblica ha ormai capito che Pier Paolo Pasolini e il suo presunto assassino Pino Pelosi si conoscevano da tempo, che all’ Idroscalo Pasolini ci era finito per recuperare le bobine rubate del suo film “Salò o le 120 Giornate di Sodoma”, e che a farlo a pezzi era stato un gruppo di persone munite di pesanti attrezzi metallici. Del resto, basta avere il coraggio di guardare le foto scattate al suo cadavere per capire che questa storia non sta in piedi.

Dovremmo prendere esempio dagli spagnoli. Gli spagnoli hanno cercato per 70 anni le spoglie del loro più grande poeta, Federico Garcia Lorca, ammazzato dalle squadracce franchiste e gettato in una fossa comune. Non lo hanno trovato. Ma quando hanno sospeso le ricerche si sono cosparsi il capo di cenere sentenziando che questo mancato ritrovamento resterà una macchia indelebile nella Storia del paese.

Alla Procura di Roma sono stati depositati 3 Dna degli assassini e un numero incalcolabile di indizi per arrivare agli esecutori e anche ai mandanti del Delitto Pasolini. La Procura di Roma deve raccogliere questa sfida. Pier Paolo Pasolini oggi risulta essere l’italiano più famoso nel mondo. Dimostriamoci degni di lui e del mondo.

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