Il terremoto in Siria e Turchia e lo sciocco baccano su Zelensky a Sanremo

Un vero e proprio sussulto della crosta terrestre per chilometri e chilometri tra Turchia e Siria. Territori già noti per precedenti terremoti gravi

Il terremoto in Siria e Turchia e lo sciocco baccano su Zelensky a Sanremo
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Nuccio Fava Modifica articolo

7 Febbraio 2023 - 22.27


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Smarrimento, dolore e paura mi hanno colto alla vista delle immagini dell’immenso disastro. Un vero e proprio sussulto della crosta terrestre per chilometri e chilometri tra Turchia e Siria. Territori già noti per precedenti terremoti gravi, ma forse mai così tanto e con una ampiezza di devastazione tanto enorme. Sola ricerca di consolazione innanzi a tanta sciagura la gara universale di tutti gli stati e di tutti i popoli per esprimere aiuti, solidarietà, consolazione.

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Soprattutto aiuto materiale e impegno allo spasimo per salvare superstiti ancora in vita sotto le macerie che coprivano ogni spazio senza confini e interruzioni. Addirittura, sono giunti aiuti anche da Russia e Ucraina. Occasione forse propizia – se solo lo volessero davvero – per fare tregua finalmente, tregua dei bombardamenti e avviare finalmente negoziati di pace.

Ricordo il racconto di mia nonna che mi parlava del terremoto di Messina o meglio del terribile maremoto del dicembre del 1908 tra Messina e Reggio Calabria.

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I primi aiuti significativi giunsero nel porto di Messina da marinai russi su navi dello zar con repentino cambio di rotta. Me ne parlava spesso durante gli anni bui della Guerra Fredda: “Anche i soldati russi sono dei bravi ragazzi, sono i capi quelli legati agli interessi di potere” era il commento. Come per la triste vicenda di Zelensky, il presidente ucraino escluso, dopo tanto sciocco baccano, dalle telecamere di Sanremo. 

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