Ritrovamenti nel più antico Tempio arcaico dedicato ad Athena nell'acropoli di Elea-Velia

A Velia, una della polis più importanti della Magna Grecia, risalente a più di 2500 anni fa sono stati rinvenuti i resti di un edificio sacro, un paio di elmi in buone condizioni, alcuni vasi e dei frammenti di metallo, verosimilmente resti di armi

Ritrovamenti nel più antico Tempio arcaico dedicato ad Athena nell'acropoli di Elea-Velia
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5 Febbraio 2022 - 17.03 Culture


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Qualche giorno fa si è conclusa la campagna di scavi del Parco archeologico di Paestum e Velia che ha ottenuto un incredibile risultato: lungo le pendici dell’acropoli di Velia sono stati rinvenuti i resti di una struttura dove probabilmente vennero conservate le reliquie offerte alla dea Athena dopo la battaglia di Alalia. Quello che fu lo scontro navale che vide affrontarsi i profughi greci di Focea e una coalizione di Cartaginesi ed Etruschi, tra il 541 e il 535 a.C. circa, al largo del mar Tirreno tra la Corsica e la Sardegna.

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Questa ipotesi nasce dai numerosi frammenti metallici pertinenti ad armi e armature, tra cui due elmi, uno calcidese ed un altro di tipo Negau in ottimo stato di conservazione che, come afferma Massimo Osanna Direttore Generale dei Musei e Direttore Avocante del Parco Archeologico di Paestum e Velia, “i due elmi devono ancora essere ripuliti in laboratorio e studiati”. Aggiunge poi “Al loro interno potrebbero esserci iscrizioni, cosa abbastanza frequente nelle armature antiche, e queste potrebbero aiutare a ricostruire con precisione la loro storia, chissà forse anche l’identità dei guerrieri che li hanno indossati”, permettendo così di far luce sulle più antiche e lacunose fasi di vita della città, fondata intorno al 540 a.C. dai coloni Focei provenienti dall’Asia Minore.

Nell’edificio di forma rettangolare, lungo almeno 18 metri ed ampio 7, pavimentato con un piano in terra battuta e tegole, sono stati scoperti anche resti dell’alzato, alcune ceramiche dipinte e dei vasi con iscrizioni “IRE” ovvero “sacro”. Iscrizioni che fanno dedurre che la struttura avesse una destinazione sacra e muri realizzati con una tecnica utilizzata anche per le abitazioni di età arcaica, ovvero attraverso dei mattoni crudi, intonacati e fondati su zoccolature in blocchi accostati in poligonale.

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A cura di Azz. Arl

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