Il dj Gianni D’Angelo: "Il mio locale è chiuso per Covid e ‘Viniles’ è diventato una radio web”
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Il dj Gianni D’Angelo: "Il mio locale è chiuso per Covid e ‘Viniles’ è diventato una radio web”

Parla Gianni D’Angelo (Schiuma), deejay, vocalist, imprenditore, perfomer e scrittore

Gianni D’Angelo (Schiuma), deejay e imprenditore
Gianni D’Angelo (Schiuma), deejay e imprenditore
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29 Dicembre 2020 - 16.35


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di Antonello Sette

Una vita trascorsa a cento all’ora. Un personaggio leggendario della costa marchigiana e abruzzese. Tutto e di più: dj, perfomer, vocalist, eventi, locali e piazze stracolmi, tanta musica e tanta allegria. Poi, caro Schiuma, è arrivato un maledetto virus. La musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata…, cantava Ornella Vanoni…

L’anno scorso, a Capodanno – ricorda il famoso dj rispondendo all’Agenzia SprayNews – ho portato in piazza, a San Benedetto del Tronto, seimila persone, che per quattro ore ascoltavano musica, ballavano, si abbracciavano, brindavano. Quest’anno sarà un Capodanno diverso. Chiuso per Covid. Senza musica, senza abbracci, senza brindisi. Piazze deserte, locali chiusi. Compreso il mio “Viniles”, il locale, che gestisco da più di dieci anni: un aperitivo, una cena, cocktail strepitosi e, soprattutto tanta musica, la mia musica. Sa, faccio il dj da quaranta anni e ho accumulato nel tempo migliaia di dischi: jazz, soul, musica elettronica… Restare in silenzio, per me, era un tormento, una tortura.

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Da qui è partita la scintilla, la voglia di non darla vinta al Dpcm prefestivo, al nulla, uguale per tutti, a Natale e Capodanno?

Avevo una passione per la radio, fin da ragazzo. E mi sono inventavo una web radio, che trasmette in streaming e si chiama “Viniles”, come il locale, che mi hanno costretto a tenere chiuso. Tutto in piccolo, almeno per ora, a parte la smisurata dotazione di dischi, a disposizione. In piccolo, quasi in famiglia, ma tutto assolutamente regolare. Una piattaforma registrata, una programmazione in diretta, da mattina a sera inoltrata. E piccoli dj crescono. Smanetta, con me, alla consolle mio figlio Ottavio, che ha solo tredici anni e cura anche un programma insieme con la sorella Emma. E mi danno una mano anche tante persone, che hanno deciso di affiancarmi in un’avventura, che può sembrare una scommessa temeraria. A partire da Giampaolo Cicconi, che oggi è un avvocato affermato, con anche vittorio Sgarbi fra i clienti, ma da ragazzo faceva il dj insieme a me ed è un collezionista di vinili, senza uguali. E ha trasmesso la sua straordinaria passione anche a Tommaso, provetto dj e, quindi, figlio d’arte.

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“Viniles” è diventato un locale-radio-web?

Sì, anche quando questo incubo sarà finito, resteremo sul web, trasmettendo dal Viniles, inteso come locale. Portiamo musica di qualità dentro le case. E, insieme alla musica, la nostra filosofia. Vogliamo coccolare tutti, in un inno alla vita, che non conosce barriere e bandisce la droga, come un nemico mortale. E vogliamo gridare, o sussurrare, al mondo, sono i miracoli del web, in musica e parole, che la vita è bella, nonostante tutto. E che il silenzio non è vita. Cantate e ballate insieme a noi. Non vi costa nulla. Siamo appena nati. Avremmo bisogno di coccole… anche noi. 

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