Dopo il bacio tra Pascale e Turci Adinolfi passa all'omofobia: "Povero Silvio, irriso da una lesbica"

Francesca Pascale, ex di Berlusconi, è stata paparazzata da 'Chi' mentre bacia la cantante Paola Turci. Tanto è bastato a scatenare l'indignazione di Mario Adinolfi, che insulta anche Vladimir Luxuria

Mario Adinolfi
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6 Agosto 2020 - 09.50


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La notizia, in sé e per sé, è buona per le riviste di gossip da sfogliare sotto l’ombrellone: Francesca Pascale, ex di Berlusconi, è stata paparazzata da ‘Chi’ mentre bacia la cantante Paola Turci. Tanto è bastato a scatenare l’indignazione di Mario Adinolfi, che ieri ha twittato: “Ricordo il sorriso mesto di quando lei gli portò Luxuria a cena a Palazzo Grazioli, con tanto di selfie a cui si vede che si sarebbe volentieri sottratto. Povero Silvio, irriso a ottant’anni da una lesbica dichiarata che ora sta con una cantante comunista che lo odia. E lui paga!”. 
Un tweet profondamente offensivo, verso la comunità Lgbt e anche verso Vladimir Luxuria, contro cui Mario Adinolfi sembra avere un’acredine tutta personale, tanto da tirarla in ballo anche in questa storia in cui non c’entra assolutamente nulla. 
Tanto che l’ex europarlamentare ha risposto: “C’è gente che dovrebbe farsi una vita invece di giudicare, puntare il dito come baionetta contro gli altri e al contempo essere molto indulgenti con se stessi. Ora si traveste da psicologo interprete dei sorrisi (ma che ne sa?) e parla di lesbo-comunismo: patetico”. 
La querelle continua: “No, sei tu ingabbiato nel tuo triste conformismo, nel ruolo che ti sei scelto, nella maschera che sei costretto a indossare, a ripetere un copione già scritto senza più la libertà di poter essere vero, di poter stupire. Gaber ti racconta, sei quello del “potere dei più buoni” scrive Adinolfi, tra l’altro chamando Luxuria con aggettivi maschili, un’offesa molto grave verso le persone trans. 
Luxuria chiude la questione: “Io sto bene come sto, non vorrei mai essere come te pieno di livore e odio. Auguro a Francesca Pascale di continuare a vivere e amare come le pare fregandosene degli sguardi inquisitori e morbosi della gente come te”.

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