Don Winslow: "Il razzismo negli Usa esiste da 400 anni, non è nato con George Floyd"
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Don Winslow: "Il razzismo negli Usa esiste da 400 anni, non è nato con George Floyd"

Lo scrittore sulla situazione negli Usa: "Stavamo facendo progressi poi è arrivato questo tizio alla Casa Bianca. Qualcosa si è rotto negli Stati Uniti"

Don Winslow
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10 Luglio 2020 - 13.05


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In un’intervista al Corriere della Sera lo scrittore statunitense Don Winslow, riferendosi al caso di George Floyd, ha detto: “La questione razziale va avanti da 400 anni e non da otto minuti e mezzo”. 
“Penso che sia un errore – spiega – isolare la polizia dalla società quando parliamo di razzismo: gli agenti non vengono da Marte, li reclutiamo fra la popolazione. Solo perché mettiamo qualcuno dentro a una giacca blu, non significa che si comporterà diversamente dagli abitanti di una città, di uno Stato, di una Nazione. Per questo non risolveremo mai il problema del razzismo nella polizia finché non affronteremo quello, più grande, del razzismo nell’intera società”, evidenzia lo scrittore rimarcando però di non accettare ”la scusa delle mele marce nella poliizia. Penso ci sia razzismo sistemico nei dipartimenti. Prima però è nella società, poi si riflette sulla polizia”. 
Più in generale Winslow osserva che “stavamo facendo progressi poi è arrivato questo tizio alla Casa Bianca. Per me tutto quello che sta succedendo – le tre crisi epocali in corso negli Stati Uniti: sanitaria, economica e sociale – è come la manifestazione fisica di una malattia spirituale, come se il Paese fosse stato malato per tre anni e mezzo e poi fosse esplosa la febbre”.

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