Anzaldi: "L'Agcom ha confermato che lo spot per Salvini fu un abuso"
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Anzaldi: "L'Agcom ha confermato che lo spot per Salvini fu un abuso"

Il deputato di Italia Viva aveva fatto un esposto al Garante per la violazione della par condicio nell'intervallo di Juve-Roma

Salvini e Bruno Vespa
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11 Febbraio 2020 - 12.02


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L’Agcom ha decretato che “anche i promo devono rispettare la Par Condicio e il pluralismo, il caso dello spot a Salvini durante Juve-Roma è stato l’ennesimo abuso di questa Rai che continua ad essere fuori dalle regole”. Lo ha scritto Michele Anzaldi, segretario Iv della Commissione di Vigilanza Rai, che aveva presentato un esposto per la comparsata di Salvini a Porta a Porta durante Juve-Roma prima delle regionali in Emilia Romagna. 
“Chiederò alla Commissione di Vigilanza” ha detto Anzaldi, “di recepire questa indicazione dell’Autorità nelle prossime delibere elettorali, a partire da quella all’esame oggi sul voto per il Referendum sul taglio dei parlamentari, che si terrà il 29 marzo”.
“Quello spot a Salvini per l’Authority – prosegue Anzaldi – è stato una potenziale violazione del Contratto di Servizio, in particolare all’articolo 6 comma 1, secondo cui ‘la Rai è tenuta ad improntare la propria offerta informativa ai canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività, imparzialità, indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche e sociali, e a garantire un rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità, nel rispetto della dignità della persona, e ad assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale’. Anche questa ennesima pagina nera dell’informazione Rai sarà valutata nell’ambito dell’istruttoria avviata a luglio dall’Agcom per violazione del Contratto di Servizio sul rispetto del pluralismo. Tra due giorni, il 13 febbraio, il Consiglio Agcom deciderà. La Rai rischia una multa da oltre 70 milioni di euro. A pagare, però, dovranno essere i direttori responsabili, non gli italiani con i soldi del canone. La commissione di Vigilanza sta lavorando ad una risoluzione su questo”.

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