Ha annunciato il suo suicidio sui social e poi l’ha fatto. Come forma di protesta per sostenere la sua innocenza di fronte ad accuse di molestie sessuali.
Il musicista messicano Armando Vega Gil è stato ritrovato senza vita nel suo domicilio di Città del Messico. Lo ha riferito la procura della capitale messicana.
Il fondatore e bassista della band rock Botellita de Jerez, attivo dal 1983, era accusato di molestie sessuali nei confronti di una 13enne.
Poche ore prima del decesso il 63enne ha pubblicato un lungo comunicato su Twitter, nel quale affermava la propria innocenza e annunciava che l’unica strada che vedeva di fronte a sé era quella del suicidio. «Una ragazzina mi accusa di aggressione e molestie. Racconta che sarebbe avvenuto quando aveva 13 anni e lo rende grave, molto grave».
Il fatto sarebbe avvenuto 10 anni fa. «Bene, affermo categoricamente che questa accusa è falsa. La mia vita è finita, non c’è via d’uscita. So che sui social non ho alcun mezzo per difendermi, tutto sarà usato contro di me».
Vega Gil, oltre alla carriera musicale, aveva scritto una ventina di libri, molti dei quali dedicati ai bambini.
No se culpe a nadie de mi muerte: es un suicidio, una decisión voluntaria, consciente, libre y personal. #MeeToMusicosMexicanos pic.twitter.com/pEXVf6beFn
— Armando Vega Gil (@ArmandoVegaGil) 1 aprile 2019