Libera e Vera come la Resistenza: a Torino il concerto per le sorelle partigiane uccise dai fascisti
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Libera e Vera come la Resistenza: a Torino il concerto per le sorelle partigiane uccise dai fascisti

Libera e Vera Arduino furono uccise dalle Brigate Nere nel 1945. A ricordarle la nipote, Bruna: "hanno dato la vita per noi tutti che oggi siamo qui"

Le sorelle Arduino
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15 Luglio 2018 - 09.28


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Libera e Vera Arduino erano due sorelle, staffette partigiane uccise dalle Brigate Nere nel marzo del 1945, a poco più di un mese dalla fine della guerra. Ieri sabato 14 luglio nel parco della Tesoriera di Torino si è tenuto un evento musicale dal titolo ‘Libera e Vera come la Resistenza’, culminata con il concerto di Teresa De Sio ospitato nell’ambito dell’EvergreenFest.

“Abbiamo voluto in questi anni legare la festa della musica che si tiene alla fine di giugno in tutta Europa al nome di un partigiano ucciso nella nostra regione – ha ricordato sul palco il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti – abbiamo cominciato con Dante di Nanni, proseguito con Emanuele Artom e quest’anno abbiamo voluto dedicare l’iniziativa a Libera e Vera Arduino. Lo abbiamo fatto perché i ragazzi, e tutti quelli che partecipano a questi concerti, ricordino che settant’anni anni fa ragazzi della loro stessa età morirono per consentire loro di vivere in un Paese libero e democratico e partecipare liberamente a un concerto”.

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“La Resistenza fu premonitrice di una grande e più nuova umanità, fu sacrificio, fame, freddo, morte ma fu anche gioia, quella di sentirsi in tanti dalla parte della giustizia e della storia” ha poi concluso Boeti. 

Sul palco anche Ver Bessone, figlia di Bruna Anduino, sorella di Libera e Vera che fu risparmiata per la sua giovane età insieme all’altro fratello, Antonio. 

“Per la nostra famiglia – ha sottolineato Vera accompagnata dal fratello Riccardo – è motivo di dolore ma anche di gioia ricordare queste due ragazze. Ricordarle credo non sia solo ricordare due ragazze giovani, del popolo, due operaie molto semplici, ma sia anche prendere esempio da due ragazze che non avevano fatto altro che fare quello che sentivano di dover fare in quel momento. Soprattutto oggi che stiamo vivendo momenti molto difficili Vera e Libera – ha concluso – credo possano aiutarci a capire che anche noi ogni giorno possiamo fare qualcosa di piccolo, ma qualcosa”. Dopo la performance della cantante italo-sudanese Amira Kheir, che ha proposto blues sahariano mescolato al jazz, e la versione ‘live’ del programma di Radio Capital ‘Parole Note’, sul palco è salita Teresa De Sio che ha offerto al pubblico il suo nuovo progetto musicale ‘Il Pensiero Meridiano’. “Per me essere qui è molto bello – ha detto la ‘brigantessa’ – mi hanno chiesto di cantare per due ragazzine che hanno immolato la loro vita per ciò che il loro nome sottendeva, come un destino, e cioè Libera e Vera. Oggi, nel mondo in cui viviamo – ha osservato – non possiamo nemmeno immaginare com’era il mondo in cui hanno vissuto queste ragazze e che cosa hanno dovuto compiere per far sì che ciò in cui credevano si avverasse”.

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“Loro hanno dovuto addirittura dare la vita. Noi non siamo chiamati a questo, siamo chiamati però ad avere un pensiero libero e vero che è un pensiero sempre brigantesco in qualche maniera. E allora dedichiamo a loro la volontà di cambiare le cose, di andare avanti e mantenere sempre vivo il senso della libertà e della verità”, ha concluso. ‘Libera e Vera come la Resistenza’ è un progetto realizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con Arci Piemonte, Anpi, Città di Torino, Circoscrizione 4, e con il coinvolgimento di associazione Tedacà, Evergreen Fest, Parole Note (Radio Capital).

 

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