Alto Adige, il presidente della Crusca: restino i nomi italiani

Claudio Marazzini: "L'ipotizzata cancellazione di parte della toponomastica in lingua italiana violerebbe violerebbe gravemente i principi della Costituzione"

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14 Ottobre 2016 - 12.35


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Scende in campo anche l’Accademia della Crusca per difendere il bilinguismo in Alto Adige. Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, è infatti tra i 48 docenti di atenei italiani e tedeschi che hanno sottoscritto un appello alle autorità statali e provinciali “per salvare i nomi italiani della toponomastica bilingue in Alto Adige”. “L’ipotizzata cancellazione di parte della toponomastica in lingua italiana – è stato scritto nell’appello – violerebbe gravemente i principi della Costituzione e l’obbligo del bilinguismo italiano-tedesco sancito da leggi costituzionali, da sentenze della Corte costituzionale e dall’Accordo De Gasperi-Gruber del 1946”. Per questo motivo, i docenti chiedono che “si fermi in tempo il tentativo che si rivela di esclusiva natura politica e privo di qualsiasi serio appiglio storico”.
L’appello si riferisce ad una vexata quaestio della politica autonomista, tornata alla ribalta della cronaca politica locale per una norma, della quale si sta discutendo, che porterebbe all’abolizione di alcune denominazioni topografiche in lingua italiana in Alto Adige.

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