Renato Zero, emozioni all'Arena

Successo per lo show tv "Arenà-Renato Zero si racconta". Emozioni in musica a non finire. Elisa, Emma e Renga in duetto col Re dei sorcini [Francesco Troncarelli]

Arenà-Renato Zero si racconta
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Francesco Troncarelli Modifica articolo

18 Settembre 2016 - 16.00


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di Francesco Troncarelli

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“Chissà quanti artisti nati oggi potranno fare un concerto così fra quarant’anni” questo tweet che è stato il più rilanciato nel corso della serata televisiva “ARENÀ- Renato Zero si racconta”, è quello che sintetizza nel modo migliore, il commento a una grande festa ricca di emozioni a non finire, vissuta grazie a Renato Zero.
E non poteva essere altrimenti, perché il cantautore romano ha dato tutto se stesso e tutta la sua musica, per regalare al pubblico un grande concerto che ha scosso gli animi e coinvolto le menti. Le immagini dell’Arena di Verona in visibilio (12mila presenti) hanno parlato da sole, quelle dello share, oltre il 20 per cento con più di 4milioni di spettatori, altrettanto. Come i post sui social pubblicati a valanga ed ininterrottamente su Facebook e Twitter.
Sono state tre ore dense di canzoni, parole, conversazioni e musica, commozione e grandi incontri con amici e colleghi, sul palco e dietro le quinte. Accompagnato sul palco dalla sua band, dall’Orchestra Filarmonica della Franciacorta diretta dal Maestro Renato Serio e dai Neri Per Caso, oltre a presentare per la prima volta dal vivo i nuovi brani del vendutissimo album “Alt”, Zero ha incantato con i suoi successi di sempre.
Brani che hanno fatto la storia del pop e che ancora oggi, riescono ad emozionare. “Più su”, “Il cielo”, “I Migliori anni” per citarne solo alcuni di quelli più applauditi e “vissuti” dal pubblico, a cui si sono aggiunti quelli rilanciati in piacevoli ed interessanti duetti con altri nomi del pop nostrano. “Cercami” con Elisa, a cui poi Renato ha lasciato il palco per l’omaggio a Mia Martini con “Almeno tu nell’Universo”, “Spiagge” e “Sempre” dedicato alla Ferri, con Emma, “Amico” con Francesco Renga.
Ad impreziosire il live, le chiacchierate con due attori di spessore come Castellitto e il grande Carlo Giuffrè che hanno fatto riflettere e le incursioni del trio Conti, Pieraccioni, Panariello che invece hanno fatto ridere.
Unico, rivoluzionario, libero, in prima linea da cinque decenni contro tutte le ipocrisie, innovatore, precursore, provocatore, attento come nessuno ad ogni tipo di minoranza e alla nostra interiorità, Renato è stato capace in questo show che racchiudeva il meglio delle tre serate all’Arena di Verona, di ipnotizzare con il suo carisma e la sua verve camaleontica (ha cambiato sei mise) fatti di genuinità e sincerità, tutti. Sorcini e no.
Ha dimostrato insomma di essere sempre sulla breccia nonostante il passare degli anni e i cambiamenti delle mode e dei modi di fare comunicazione, con la sua proposta artistica e con il suo genio poetico. Lui ieri come oggi, c’è sempre, unico, nel suo stile e nella sua voglia di vivere, a tratti malinconica, a tratti gioiosa, ma sempre vera e dalla parte di chi lo ascolta.
Chi si aspettava un concerto celebrativo da uno dei protagonisti della nostra musica, incentrato su una di autoreferenzialità, si è dovuto quindi ricredere. Renato Zero è tornato sul palco a distanza di quasi tre anni dall’Amo in tour, con la voglia di esserci e di cantare. Come sempre.

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