Pannella, quando De Gregori gli dedicò "Il Signor Hood"
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Pannella, quando De Gregori gli dedicò "Il Signor Hood"

Anno 1975. Album Rimmel. Francesco De Gregori cantava: 'Il signor Hood era un galantuomo sempre ispirato dal sole'

Marco Pannella
Marco Pannella
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19 Maggio 2016 - 16.15


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“Il misterioso ‘Signor Hood’ della mia canzone era Marco Pannella”, ha raccontato una volta Francesco De Gregori, in una delle rare volte in cui ha spiegato i criptici testi delle sue canzoni. Un brano e un testo che oggi, giorno della scomparsa del leader politico, sembrano perfettamenti vestirsi addosso all’uomo Pannella.

 

“Questo personaggio così alla Robin Hood in quel tempo del referendum sul divorzio (la canzone è dell’anno 1975 e inserita nell’album Rimmel, ndr) mi sembrava incarnare bene la figura di Pannella, una sorta di eroe solitario. Poi, le mie posizioni politiche si sono divaricate da quelle del leader radicale”, ha aggiunto il Principe dei cantautori italiani.

De Gregori ha spiegato ancora: “Il Signor Hood come personaggio rompicoglioni, come personaggio ‘contro‘, è in realtà una parte di tutti noi. La versione degenerata del Signor Hood, la sua versione depravata, è probabilmente Sgarbi, ma ripeto, questa è la sua eccezione negativa”.

 

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“Sicuramente Pannella è un buon Signor Hood: in fondo, politicamente è un ingenuo che però è mosso da una grande onestà personale, che ama ancora incazzarsi e sbattere i pugni sul tavolo. Ma il Signor Hood è anche Paperino, è Busi, lo è stato Pasolini. È tutto ciò che non è Sgarbi: lui invece è il simbolo dell’uomo appiattito dal consenso, la sua incazzatura non è corrosiva, è il trionfo del protagonismo malinteso, esteriore, solo formale. E invece, mai come in questo momento, c’è bisogno di polemica vera, di uomini che si agitano. Ecco, il mio augurio è che il prossimo Signor Hood non sia uno, ma siamo tanti, che i cittadini si sostituiscano ai singoli e che si alzi un bel coro di voci discordanti. Che si calpestino nuove aiuole”, ha concluso il cantautore.

 

 

Il Signor Hood era un galantuomo,
sempre ispirato dal sole.
Con due pistole caricate a salve
ed un canestro pieno di parole.
Con due pistole caricate a salve,
ed un canestro pieno di parole.
E che fosse un bandito,
negare non si può, però non era il solo.

E che fosse un bandito,
negare non si può.
E sulla strada di Pescara,
venne assalito dai parenti ingordi,
e scaricò le sue pistole in aria
e regalò le sue parole ai sordi.
E scaricò le sue pistole in aria
e regalò le sua parole ai sordi.

E qualcuno ha pensato, che fosse morto li,
però non era vero.
E qualcuno ha giurato che fosse morto li.
E adesso anche quando piove,
lo vedi sempre con le spalle al sole.
Con un canestro di parole nuove
calpestare nuove aiuole.
Con un canestro di parole nuove,
calpestare nuove aiuole.
E tutti lo chiamavano Signor Hood,
ma il suo vero nome era “Spina di pesce”.
E tutti lo chiamavano Signor Hood.

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