Le mille vite di Aquileia: dagli scavi riemerge l'antico teatro romano

I suoi abitanti in fuga da Attila che la rase al suolo, fondarono Venezia. Oggi torna a nuova vita grazie anche all'Archeofestival.

Le mille vite di Aquileia: dagli scavi riemerge l'antico teatro romano
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28 Luglio 2015 - 19.16


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Nuove scoperte archeologiche rinnovano il fascino e il mito di Aquileia, la più importante della città romana fino al VI secolo d.C. Il sito della cittadina in provincia di Udine, solo in parte scavato, continua a regalare tesori archeologici. Dopo il ritrovamento di resti di un palazzo imperiale, il lavoro di scavo che, quest’anno, il dipartimento di Beni culturali dell’Università di Padova ha condotto nell’area demaniale tra il Foro e le Grandi Terme, ha riportato alla luce i resti dell’antico teatro cittadino. A cominciare da un tratto di muro curvilineo, dal quale si dirama una serie di strutture radiali secondo il caratteristico impianto di molti edifici di spettacolo di età romana. Ma molto altro potrebbe ancora emergere. La parte fin qui scavata fa da cerniera tra la città medievale, che a sud fu circondata da mura fin dall’età bizantina e poi di nuovo attorno all’anno Mille, e la zona abbandonata, che divenne area di approvvigionamento di pietre e marmi e immagine di devastazione, evocando per secoli l’idea di Attila distruttore di Aquileia. Anche per conoscere il significato più ampio di questo patrimonio, la soprintendenza lavora per liberare e rendere più accessibile il Foro romano, compresa la platea del Foro, un patrimonio unico al mondo, ma tagliato in due da una strada aperta al traffico e minacciato ogni giorno dal passaggio di oltre 11mila veicoli. Questo assedio ai beni archeologici, dicono gli archeologi, dura da troppi anni ed è tempo di rimediare allo scempio causato dalla statale 352, spostando il traffico altrove.

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La storia Fondata dai romani nel 181 a. C. come colonia militare, Aquileia passò rapidamente dal ruolo di baluardo difensivo a quello di base per spedizioni espansionistiche e poi a quello di capitale della X Regio Venetia et Histria, status che le consentì di diventare una delle grandi metropoli dell’impero. Alarico cercò di conquistarla nel 4101 e nel 408, ma Aquileia riuscì a resistere. Per dopo il crollo di un muro di fortificazione il 18 luglio del 452 Attila riuscì a penetrare nella città, massacrando la popolazione, devastando e spargendo il sale sulle rovine. La leggenda racconta che Attila aveva fatto un sogno premonitore riguardo al crollo delle mura di Aquileia, per questo conquistò la città. Ma si dice anche che il tesoro di Aquileia sia stato sepolto e così messo in salvo. Sopravvisse il mito di una città che era stata potente, benché ormai il suo dominio diretto si limitasse ad un territorio di ridotta estensione che aveva i suoi punti di forza nell’area urbana con lo scalo marittimo e nel borgo di Grado. Che acquistò un’importanza sempre maggiore dopo l’invasione longobarda del 568. Nell’anno Mille ci fu una rinascita della città e poi finalmente nel 1420 il potere dei patriarchi fu sostituito da quello della Serenissima, laica e cosmopolita, fondata dai profughi di Aquileia durante le invasioni barbariche di mille anni prima.

Il festival Il 29 luglio ad Aquileia si alza il sipario sulla prima edizione dell’Archeofest, che si tiene in contemporanea alla sesta edizione dell’Aquileia Film festival, storica rassegna internazionale del cinema che ha per tema l’archeologia, organizzata dalla rivista Archeologia viva. Per tre giorni, dal 29 al 31 luglio, in una suggestiva sala a cielo aperto si alternano protagonisti della ricerca e della divulgazione scientifica. I film proporranno un viaggio nella più antica città sommersa al mondo, alla scoperta delle tombe congelate dei guerrieri nelle steppe della Mongolia e delle prime civiltà peruviane, fra i segreti degli scriba e, per ricordare il centenario della Grande Guerra, fra i ritrovamenti degli archeologi nelle postazioni austro-ungariche a Punta Linke nel parco dello Stelvio. Ma in programma ci sono anche visite guidate e itinerari alla scoperta degli scavi di Aquileia e di tutto il Friuli Venezia Giulia.

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Simona Maggiorelli
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