La denuncia del Papa: i popoli dell'Amazzonia mai tanto minacciati come ora
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La denuncia del Papa: i popoli dell'Amazzonia mai tanto minacciati come ora

Francesco parla ai nativi incontrati a Puerto Maldonado: grandi interessi economici che dirigono la loro avidità sul petrolio, il gas, l'oro, le monocolture agro-industriali

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19 Gennaio 2018 - 16.41


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Francesco in difesa della terra e dei popoli nativi che troppe volte hanno dovuto subire sopraffazioni e violenze.

“Probabilmente i popoli originari dell’Amazzonia non sono mai stati tanto minacciati nei loro territori come lo sono ora”. Lo ha detto Papa Francesco ai rappresentanti delle popolazioni che vivono in Amazzonia incontrati nella cittadina peruviana di Puerto Maldonado.
“Permettetemi di ripetere ancora una volta: Che Tu sia lodato, Signore, per quest’opera meravigliosa dei popoli amazzonici e per tutta la biodiversità che queste terre racchiudono!”, ha detto il Papa. “Questo canto di lode si spezza quando ascoltiamo e vediamo le profonde ferite che porta con sé l’Amazzonia e i suoi popoli. E ho voluto venire a visitarvi e ascoltarvi, per stare insieme nel cuore della Chiesa, unirci alle vostre sfide e con voi riaffermare un’opzione convinta per la difesa della vita, per la difesa della terra e per la difesa delle culture. Probabilmente – ha proseguito Francesco – i popoli originari dell’Amazzonia non sono mai stati tanto minacciati nei loro territori come lo sono ora. L’Amazzonia è una terra disputata su diversi fronti: da una parte, il neoestrattivismo e la forte pressione da parte di grandi interessi economici che dirigono la loro avidità sul petrolio, il gas, l’oro, le monocolture agro-industriali; dall’altra parte, la minaccia contro i vostri territori viene anche dalla perversione di certe politiche che promuovono la “conservazione” della natura senza tenere conto dell’essere umano e, in concreto, di voi fratelli amazzonici che la abitate. Siamo a conoscenza di movimenti che, in nome della conservazione della foresta, si appropriano di grandi estensioni di boschi e negoziano su di esse generando situazioni di oppressione per i popoli originari per i quali, in questo modo, il territorio e le risorse naturali che vi si trovano diventano inaccessibili”.
“Questa problematica soffoca i vostri popoli e causa migrazioni delle nuove generazioni di fronte alla mancanza di alternative locali. Dobbiamo rompere il paradigma storico che considera l’Amazzonia come una dispensa inesauribile degli Stati senza tener conto dei suoi abitanti”.

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